Al Bano ospita 3 profughi ucraini: “Voglio trattarli come se fossero miei figli”
Al Bano Carrisi rivela come sta proseguendo la convivenza da parte dei 3 profughi ucraini e afferma: "Voglio trattarli come se fossero miei figli"
Al Bano Carrisi ospita 3 profughi ucraini schierandosi dalla parte dell’Ucraina e cambiando completamente idea su di Putin. Tutto ciò che sta accadendo nell’ultimo mese ha scosso particolarmente il cantante conosciuto e apprezzato in Russia.
Sostenendo l’Ucraina, l’artista di Cellino San Marco ha deciso di ospitare all’interno della propria tenuta una famiglia scappata dalla guerra. Un geto apprezzato da tutt’Italia e da tutti i fan che ormai da tantissimi anni lo seguono con grande ammirazione.
Precisamente in casa di Al Bano Carrisi si trova una professoressa con un bambino di 7 anni e due ragazzi di rispettivamente 16 e 18 anni. Nei giorni scorsi all’interno del settimanale Diva e Donna, l’artista ha raccontato come sta procedendo la convivenza e come i profughi si sono adattati in casa.
Al Bano Carrisi ospita 3 profughi ucraini: “Voglio trattarli come figli”
Nella lunga intervista il cantante ha spiegato di parlare in inglese mentre sua figlia Jasmine ha subito instaurato una grande amicizia con i due giovani ragazzi. Al Bano Carrisi a Diva e Donne ha così dichiarato il desiderio di far star bene i suoi ospiti vedendoli come veri e propri figli e trattandoli alla stessa maniera.
“La prima sera a cena non ho toccato volutamente il tema della guerra. Abbiamo parlato di musica, di sport, abbiamo cercato di tranquillizzarli. Sono educatissimi, gentili, sta andando tutto molto bene” spiega Al Bano.
Il cantante ha poi descritto con molta dolcezza il comportamento del bimbo più piccolo: “Mi fa tanta tenerezza. Mi ha chiesto: “Ma questo albergo quante stelle ha?”. Io ridendo ho risposto: “È un quattro stelle!”. E lui: “No, no, ne ha almeno dieci secondo me”.
Una gioia immensa che il cantante di Cellino San Marco sta donando a queste persone scappate dalla guerra in Ucraina. Carrisi ha infatti terminato dichiarando: “Io ora mi sento responsabile per questi tre ragazzi e voglio trattarli come se fossero figli. È mio dovere oggi pensare a loro”.