Al Bano per il faro: “Pronto ad esibirmi per salvarlo”

Al Bano porta avanti una battaglia culturale a favore del faro delle Tremiti

Non è una novità, per i fans di Al Bano Carrisi, il fatto che il cantante sia molto impegnato nelle vicende sociali. In varie occasioni il leone di Cellino San Marco si è fatto portavoce dei desideri e delle esigenze della comunità. Delle volte, nel farlo, ha anche attirato su di sé diverse critiche. Ma questa volta è impossibile non concordare con il cantante pugliese.

Al Bano per il faro: "Pronto ad esibirmi per salvarlo"
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La battaglia che Al Bano sta portando avanti si svolge sul piano culturale. Il cantante rivolge lo sguardo ai beni storici della sua regione che, purtroppo, in molti casi vengono abbandonati a loro stessi e ridotti a dei ruderi. È questo l’esempio del Faro che domina l’isola deserta di Capraia, nell’arcipelago delle Tremiti che affaccia sul Gargano.

Si tratta di un’antichissima Torre di segnalazione che Carrisi ha scoperto non più di qualche anno fa. Infatti, il cantante ha rivelato: “Le Tremiti le ho sempre viste dall’alto”, riferendosi ai numerosi voli da Brindisi a Milano. Al Bano ha conosciuto queste isole grazie ad una gita in barca insieme ad un suo amico, e ne è rimasto fortemente affascinato.

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Ora lancia un’idea sensazionale: “Facciamone un museo”. Ovviamente, non si tratta di una proposta dalla facile realizzazione, dato che il sito richiede una restaurazione. Ma il cantante pugliese non è certo uno sprovveduto, e già questa mattina ha incontrato il presidente della regione Michele Emiliano, per presentargli il suo progetto.

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Al Bano ha le idee molto chiare: “Bisogna creare un comitato, e sono pronto a impegnarmi di persona per salvare questo simbolo, importante come un’opera d’arte: potrei organizzare un concerto per raccogliere fondi o altre iniziative simili”. Ma non finisce qui. Carrisi anche fatto un pronostico sulla spesa che un simile intervento potrebbe richiedere: “Non credo ci vorrà più di un milione di euro, una cifra davvero irrisoria per il recupero di un bene così prezioso anche sul piano turistico”.