Alfa, la rivincita sui bulli: “A scuola mi prendevano in giro perché…”

Alla faccia di chi lo prendeva in giro, oggi Alfa si gode il suo successo

Dalla cameretta di Genova al palco di Sanremo, passando per il tormentone estivo Bellissima e la promessa di un tatuaggio di Vessicchio: con la sua musica fresca e autobiografica, Alfa ha conquistato rapidamente il successo.

Alfa: il successo dopo le prese in giro a scuola

Primo piano Alfa

Classe 2000, ha coltivato la vocazione artistica fin da bambino. Tra lezioni di pianoforte e chitarra, si è fin dal principio fatto assorbire dalla musica, mosso da una passione indomabile. Con buona pace del padre, che lo avrebbe preferito veder diventare un calciatore professionista. Uno sport inadatto al fisico del ragazzo, ma comunque importante nello sviluppo della personalità, accendendo in lui la grinta e la tenacia, delle virtù essenziali in carriera.

Alfaa Sanremo

Il 2019 è l’anno della svolta: la canzone “Cin Cin” conquista tre dischi di platino, e da lì si schiudono diverse porte. Per Alfa è la realizzazione di un sogno. Era partito scrivendo canzoni nella propria cameretta e ad appena 19 anni ha cominciato ad assaggiare la popolarità, dichiara a Leggo. Dunque, al Festival di Sanremo 2024, ha avuto l’opportunità di misurarsi sul palcoscenico più importante di tutti. Davanti a un pubblico trasversale, di diverse età e gusti musicali, ha concluso al decimo posto la partecipazione con il brano Vai. E la promessa di tatuarsi Beppe Vessicchio (esibitosi coi Jalisse) in caso di trionfo è diventata virale.

Alfa selfie

L’affermazione nell’industria discografica ha il sapore della rivincita, nei confronti di chi lo bullizzava all’epoca della scuola. Quando, a causa della corporatura un po’ paffutella, veniva presa in giro dai compagni di classe. Si sentiva inadeguato, e ciò ha avuto delle ripercussioni sull’autostima. Eppure, grazie ai preziosi insegnamenti tratti dallo sport ha trovato dentro di sé sempre la capacità di risollevarsi. Per trasformare le ambizioni in realtà, ha addirittura rifiutato di frequentare la Bocconi: a conti fatti, non poteva prendere decisione migliore.