C’è posta per te, ecco cos’è successo a Sergio: la storia raccontata con Federica Pellegrini
A C'è Posta per te, Maria De Filippi ha racconato la storia di Sergio Mirante: il ragazzo si è spento a soli 30 anni, ecco cos'è successo
Ieri sera a C’è Posta per Te, Maria De Filippi ha raccontato la storia di Sergio Mirante, un giovane ragazzo di 30 anni stroncato da un brutto male. A chiamare il programma è stata la sua fidanzata che ha voluto fare un regalo ai genitori del ragazzo presentandogli Federica Pellegrini.
Marika, la fidanzata di Sergio Mirante, è ancora molto legata ai genitori del giovane: Maria Teresa e Patrizio. Ai due ha scritto una lettera strappalacrime, definendoli “la sua casa”. Anche Federica Pellegrini ha speso delle parole per questa terribile storia.
Sergio Mirante era un ragazzo di 30 anni, architetto e nuotatore professionista. Un giorno si è sentito male, tremende fitte al fianco, ma all’ospedale di Catanzaro l’hanno mandato via prescrivendogli degli anti dolorifici.
Il suo secondo ricovero ha avuto un esito ben peggiore: dopo 15 giorni in ospedale i medici non sono riusciti a capire cosa avesse ed è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Milano. Lì non ce l’ha fatta.
L’episodio risale al 29 ottobre del 2019, sulle pagine Facebook delle associazioni di cui faceva parte è stato espresso tutto il cordoglio e la tristezza per una perdita così prematura e inspiegabile dovuta da un brutto male.
“Sergio Mirante grande atleta, allenatore ed amico ci ha lasciato improvvisamente. Di lui ricorderemo l’eterno sorriso e la voglia di scherzare e sdrammatizzare su tutto. Sergio rimarrai sempre nei nostri cuori. Il Presidente e l’ntero comitato si stringono attorno a Maria Teresa e Patrizio, genitori di Sergio, colleghi ed amici fraterni”.
Anche i colleghi dell’Ordine degli Architetti di Catanzaro, al tempo, espressero il loro dolore:
“Dopo tante battaglie coraggiosamente vinte, hai perso quella più importante e ci hai lasciati sgomenti, increduli, disorientati. In un batter d’occhio sei volato via, lasciando in tutti noi un vuoto che non riusciremo più a colmare”.
Ad oggi i genitori hanno anche fondato un’associazione a suo nome per aiutare i giovani talenti nello sport e non solo.