Che fine ha fatto Rosa Russo Iervolino? Scopriamo cosa fa adesso l’ex Ministro
Rosa Russo Iervolino è uno dei personaggi che ha segnato la storia politica recente d'Italia
Rosa Russo Iervolino è uno dei personaggi che ha segnato la storia recente della vita politica del nostro Paese. Ripercorriamo la sua carriera e scopriamo cosa fa adesso.
Rosa Russo Iervolino, gli inizi
Rosa Iervolino, coniugata Russo, è nata a Napoli, il 17 settembre del 1936. Impegnata come da tradizione familiare nella Democrazia Cristiana, la Iervolino nel 1968 diviene la Presidente della Federazione femminile. Incarico che manterrà fino al 1978.
Nel 1979 viene eletta per la prima volta Senatrice. Rimarrà al Senato fino al 1992, quando è costretta a dimettersi causa l’incompatibilità tra il ruolo di Ministro e quello di Parlamentare.
La Iervolino viene nominata nel 1985, Presidente della commissione parlamentare di vigilanza RAI, ruolo che ricoprirà fino al 1987. Rosa è anche la prima donna a ricoprire la carica di Ministro per gli Affari Sociali durante il governo Goria.
Sarà inoltre poi riconfermata anche nei successivi governi, guidati rispettivamente da Ciriaco De Mita e Giulio Andreotti.
Ministro della Pubblica Istruzione
Nel governo Giuliano Amato, la Iervolino passa a guidare il Ministero della Pubblica Istruzione. Dopo Mani Pulite e la fine della DC, la Iervolino aderisce al Partito Popolare Italiano, diventandone successivamente Presidente nel 1994.
Due anni dopo diventa nel governo D’Alema, la prima donna della storia italiana ad essere Ministro dell’Interno. Nel 2001 è eletta Sindaco di Napoli, la sua città natale, carica che occuperà per dieci anni.
Curiosità
Tra i suoi provvedimenti, due furono oggetto di pesanti critiche e polemiche. Quando, con Bettino Craxi è stata promotrice del “Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope”.
La legge attirò le critiche all’epoca degli anti proibizionisti e venne parzialmente abrogata nel 1993 da un referendum costituzionale.
E ancora, quando ai tempi del Governo Amato come Ministro della Pubblica Istruzione, non approvò la distribuzione all’interno delle scuole di un fumetto di Lupo Alberto sull’AIDS, che informava i ragazzi sull’uso del preservativo.