Chiara Ferragni solleva il polverone sui vaccini, chiamata la nonna di Fedez per la dose

Chiara Ferragni infuriata per la situazione vaccini in Lombardia, la nonna di Fedez chiamata il giorno dopo per la dose

La situazione vaccinazioni in Lombardia sembra andar sempre peggio, nonostante la campagna vaccinale sia partita da qualche mese ormai, la regione Italiana è ancora in grave difficoltà. Oltre ai politici e alle autorità competenti, al limite della pazienza anche Chiara Ferragni ha deciso di commentare quanto succede.

L’influencer, da poco diventata mamma per la seconda volta, ha deciso di rompere il silenzio. Nonostante abbia cercato più volte di evitare il discorso, consapevole che sarebbe potuto scoppiare un polverone mediatico, stanca ha deciso di esporsi.

Chiara Ferragni

Dopo il lungo sfogo su che viene gestita politicamente la campagna vaccinale, Chiara Ferragni ha svelato un retroscena piuttosto imbarazzate per la regione Lombarda, spiegando che:

Oggi la nonna di Fedez farà il vaccino e sapete perché? Perché dopo le mie stories di critica alla gestione dei vaccini di ieri, un addetto alla vaccinazione ha chiamato nonna Luciana chiedendo “Lei è la nonna di Fedez? Alle 12 può venire a fare il suo vaccino”.

Raccontare quanto sopra non è stato facile, anche perché l’influencer sarebbe potuta rimanere in silenzio senza sollevare un polverone. Invece, ha continuato esprimendo la sua, comprensibile e giusta, rabbia.

Chiara Ferragni

Se ieri ero arrabbiata, ora lo sono ancora di più pensando che nonna Luciana, che aveva il diritto di vaccinarsi da mesi, riesce a far rispettare un suo diritto solo perché qualcuno ha paura che io possa smuovere l’opinione pubblica”.

Dopo il grande sfogo a Chiara Ferragni non è rimasto altro che rivolgersi al Presidente del Consiglio, Mario Draghi:

“Questo appello lo faccio a Mario Draghi, persona che stimo e alla quale va il mio supporto e comprensione perché non posso nemmeno immaginare quanto è incasinata la situazione che ha ereditato […] Basta chiacchiere! Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare perché la gente è stanca! Vogliamo tornare ad essere orgogliosi di essere lombardi, italiani, europei. Perché oggi non siamo più certi di poterlo essere.”