Disincanto: i motivi per cui vedere questo cartoon durante l’estate

Disincanto

Nel 2018 è uscita su Netflix Disincanto, la nuova produzione animata di Matt Groening. Quest’ultimo ha ambientato Disincanto in un mondo fantastico simil medievale dove una principessa ribelle dall’umorismo dark ne fa di tutti i colori.

Non è una serie di cui parlano tutti, per fortuna o per sfortuna è rimasta un po’ di nicchia, ma noi ve ne consigliamo di sicuro la visione per tanti motivi.

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Una serie innovativa

Il papà dei Simpson ci ha portato nel presente e nei suoi paradossi con Homer e la sua famiglia, e ci ha spinti nel futuro con Futurama. Adesso è arrivato il momento di un viaggetto nel passato con questa serie animata ambientata in uno pseudo Medioevo.

Qui le influenze fiabesche si scontrano a muso duro con un mondo più cruento sulla falsariga de Il Trono di Spade. I veri intenditori apprezzeranno anche la Plague Patrol che trascina via i morti di peste dalle strade.

Grandi contenuti, uno stile in linea con quella parte di pubblico che vuole ridere ma che ha anche bisogno di una componente un po più dura, contemporanea in realtà.

Disincanto non perde comunque il tocco “alla Simpson” e questo anche grazie alla storica collaborazione con Josh Weinstein, collega di Groening sia nei Simpson che in Futurama.

All’inizio potresti restare leggermente disorientata da Disincanto. Questa è sicuramente un’opera più matura di Groening, che riflette in modo decisamente più complesso sulla storia. La serie parte come il dramma di ragazza in lotta contro un sistema che vuole imporle uno stile di vita che lei detesta. Ma dopo questo incipit si viene colpiti da un umorismo che non è mai leggero né tantomeno scontato

Si parla di vita e morte, amore e sesso. SI cerca il sorriso in un mondo pieno di idioti e sofferenza. 

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Disincanto, umorismo nero  

La storia si svolge a Dreamland, un regno medievale tra magia, storia antica ma anche spiazzanti reference alla realtà del mondo moderno. La principessa Bean è la protagonista della serie.

È una donna forte, stanca del suo titolo e della vita di corte soprattutto della sua vita preimpostata dalla sua famiglia e dalla scarsa presa in considerazione della sua volontà. Ovviamente c’è di mezzo un matrimonio di convenienza per delle fantomatiche alleanze politiche. La storia si fa interessante quando Bean incontra un piccolo demone nero, tal Luci, che la persuaderà ad abbandonarsi al suo lato oscuro, che era già comunque bello evidente. 

Tra grandi bevute e avventure, la coppia diventa presto un trio con la conoscenza di Elfo, un elfo in fuga da un mondo dove tutti devono essere felici e perfetti ad ogni costo. Bean e Luci gli faranno scoprire che cosa significa essere sbagliati, tristi, arrabbiati, felici di fare la cosa non giusta. E quindi via con scorribande, furtarelli, aggressioni, violenze nelle taverne, esorcismi e grandi battaglie navali. 

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