“È qualcosa di profondamente ingiusto…” Paola Perego non ci sta e ora vuole mettere tutti in guardia
Paola Perego punta il dito sul servizio sanitari nazionale affermando che le liste d'attesa per i controlli di routine sono troppo lunghi e la tempestività è fondamentale in casi di neoplasie come il suo.
La conduttrice Paola Perego nasce a Monza e inizia ancora minorenne la sua carriera come modella. Dopo alcuni mesi in passerella comincia a fare provini per la televisione e inizia il suo percorso che la porta ad essere oggi una volto noto e amato del palinsesto di Mediaset. Dal marito calciatore Andrea Carnevale ha avuto due figli ed è nonna di due nipotini. Dal 2011 è sposata con il suo agente Lucio Presta. Molto attiva in diverse associazioni benefiche è anche scrittrice ed è del 2020 l’uscita del suo libro Dietro le quinte delle mie paure. Come gli attacchi di panico mi hanno cambiato la vita.
Qualche mese fa aveva annunciato di avere un tumore al rene. Si è sottoposta ad un intervento chirurgico e alla terapia preventiva. Dichiara di essere stata molto fortunata perché grazie a controlli regolari ha scoperto tempestivamente la malattia. Una semplice ecografia addominale le ha permesso di iniziare subito la terapia e di curare nel modo corretto la patologia. Il tipo di tumore di Paola Perego è simile a quello diagnosticato a Michela Murgia, cui però ha tolto la vita.
Insiste molto sull’importanza della prevenzione e attacca il sistema sanitario nazionale accusandolo di inefficienza. La lentezza delle procedure burocratiche, i continui taglia alla sanità e spesso l’incompetenza dei medici provocano ritardi nelle diagnosi che portano inevitabilmente alla morte. Occorre smaltile l’iter di prenotazione di esami di routine salva vita e permettere a chiunque l’accesso a sistemi diagnostici all’avanguardia.
La salute non può essere appannaggio dei più fortunati, ma dovrebbe essere un diritto imprescindibile dell’individuo.
È qualcosa di profondamente ingiusto, anzi direi inaccettabile in un Paese come il nostro. Inutile organizzare campagne per la diagnosi precoce delle malattie se poi occorrono mesi se non anni per avere un appuntamento».
La conduttrice oggi sta bene dopo aver subito una nefrectomia parziale e può raccontarci la sua esperienza, perché è stata prudente e attenta a sintomi che spesso possono sembrare banali.
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