Fedez di nuovo denunciato dal Codacons, paragonato il suo fondo per i lavoratori al caso Malika

Fedez è stato di nuovo denunciato dal Codacons: il suo lavoro per il fondo dei lavoratori è stato paragonato al caso Malika Chalhy

Fedez è di nuovo al centro di un polverone mediatico dettato dalle denunce del Codacons. Solo questa mattina il cantate è stato assolto per una condanna a suo carico per diffamazione verso una giornalista. Non ha fatto in tempo a rientrare a casa, però, che sul tavolo ha trovato un’altra denuncia del Codacons.

Fedez

Questa volta, l’associazione per i Consumatori, ha denunciato il ragazzo per la raccolta fondi organizzata in pieno lockdown a favore dei lavorati dello spettacolo.

Insieme a Fedez tanti altri artisti hanno raccolto 5 milioni che sono stati ridestanti ai lavoratori messi in ginocchio dalla crisi. Sulle sue Instagram Stories il giovane si è sfogato spiegando:

Malika Chalhy

Non ne posso più. Sono perseguitato dal Codacons. Riescono a paragonare la nostra raccolta fondi, con cui abbiamo raccolto più di 5 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo, alla raccolta fondi di Malika. “Fate schifo, sono stufo di essere perseguitato da voi. È incredibile che nessuno faccia niente per controllare voi. So quello che fate, come lo fate. Sono stufo di essere perseguitato anche quando si fa del bene. Hanno il coraggio di rompere i coglioni ad artisti che hanno raccolto milioni per aiutare i lavoratori dello spettacolo. Come è possibile succeda questo? Io ho 30 denunce, devo andare in tribunale 30 volte con questi stronzi che intasano i pubblici uffici.

La risposta del Codacons a Fedez

Immediata la reazione dell’associazione che ha diramato un comunicato stampa, spiegando:

Evidentemente Fedez non ha letto la nostra istanza, e se l’ha letta non l’ha capita, dimostrando leggerezza e superficialità . L’atto presentato dalla nostra associazione e a cui il rapper fa riferimento è finalizzato proprio a tutelare le raccolte fondi come quella avviata da Fedez, e a garantire trasparenza e correttezza ai donatori circa la destinazione e l’utilizzo dei soldi raccolti. Una richiesta, come si legge nell’atto, che chiama in causa anche i recenti fatti di cronaca, come il caso di Malika che ha tenuto banco sulla stampa per giorni e ha minato la fiducia dei cittadini verso le iniziative di beneficenza, senza minimamente paragonare la raccolta di Fedez a quella della ragazza.

Entrando poi nel merito delle accuse mosse dal rapper verso la nostra associazione, gli insulti, l’arroganza, le menzogne contenute nel suo video e la violenza dimostrata nei nostri confronti varranno a Fedez una nuova querela per diffamazione, che il rapper si sarebbe potuto evitare se solo avesse letto (e compreso) l’atto che gli è stato notificato. In favore dell’influencer stanziamo volentieri una piccola somma per pagare un giovane docente di italiano che, da oggi, manderemo a casa di Fedez quando dovrà leggere atti da noi scritti, per essere certi che li legga e li comprenda a fondo.