Gabriel Garko torna sull’Ares Gate: “Basta con questa gogna mediatica”

Gabriel Garko sbotta dopo tutto il caos dell'Ares Gate: "Adesso basta con questa gogna mediatica su di me"

Sono passati ormai diversi mesi da coming out di Gabriel Garko, ma il caos mediatico su tutta la vicenda non si arresta. L’Ares Gate sembra aver sconvolto un po’ gli equilibri del mondo dello spettacolo e ancora non si fa altro che parlare di loro.

Ad oggi però, l’attore italiano sembra aver perso la pazienza. Gabriel Garko ha infatti rilasciato un lungo sfogo al settimanale Chi. Sulla rivista diretta da Alfonso Signorini, colui che tra le altre cose lo ha ospitato per confessare una cosa così importante.

L’attore ha spiegato di essere al limite della sopportazione, proprio in questo periodo il padre non sta bene e si deve preoccupare anche di leggere falsità sui giornali. L’attore spiega che prova comunque ad essere sereno, ma che inizia ad essere stanco.

Gabriel Garko

Teodosio Losito ha scritto a Gabriel Garko? Il retroscena della letteraGabriel Garko non ha più altro da dire, ormai ha raccontato tutto agli inquirenti. Sulla morte di Teodosio Losito si continua ad ignare:

Ho detto a chi di dovere tutta la verità. Non ho altro da aggiungere e spero che presto, nel bene o nel male, si faccia luce su questa brutta vicenda. È assurdo che la vita mi riporti, in continuazione, al passato quando io ho solamente voglia di guardare avanti.

Gabriel Garko

Gabriel Garko conclude poi raccontando del vero legame con Anna Betzz, accusata di legami con le organizzazioni camorristiche per il contrabbando di carburante:

La signora e io ci siamo conosciuti per motivi professionali qualche anno fa. Avrei dovuto girare uno spot pubblicitario che, alla fine, non è mai stato realizzato perché il progetto non mi convinceva. Non c’erano presupposti perché mi accorgessi delle sue frequentazioni e se mai me ne fossi accorto, avrei interrotto ancor prima ogni contatto”.

Non si scherza con la vita delle persone. Ma oramai ci sto facendo il callo: negli anni mi hanno dato dell’attore di serie B, della “mignotta”, del rifatto, del gay per convenienza. È assodato che il mio personaggio venga sempre visto in un altro modo e me ne accorgo ogni qual volta incontro qualcuno. È oramai un classico la frase: “Ti facevo diverso””.