Giada Pezzaioli: le diagnosticano un aborto, ma era un errore medico

Giada Pezzaioli ha raccontato la sua brutta esperienza in merito alla seconda gravidanza: le è stato diagnosticato un aborto per errore

Giada Pezzaioli, l’ex Miss Mondo Italia, ha raccontato ai suoi fan una tremenda vicenda accaduta qualche mese fa. La giovane fidanzata di Giovanni Conversano ha parlato della sua seconda gravidanza e di come abbia vissuto l’incubo dell’aborto.

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La donna ha registrato numerose Stories, quasi in lacrime, rivolgendosi soprattutto alle giovani mamme. Ecco il suo racconto

Vi avevo accennato qualche giorno fa che avrei parlato di questo argomento anche se non riuscivo a trovare le parole. Parlare di certe cose è molto difficile. È difficile perché ci sono due risvolti della medaglia:  a volte le cose vanno bene, altre volte vanno male. (…)

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Prima di dormire un bel #pasticciotto #estatesalentina ❤️

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Io ho scoperto di essere incinta e dopo un paio di settimane stavo benissimo, non avevo nessun problema e nessun sintomo. I sintomi ho iniziato ad averli verso la settima settimana. 

Ero in casa e stavo annaffiando le piante. Era da poco rientrato anche Giovanni, quando ad un certo punto ho avvertito un dolore molto forte al ventre. E ho sentito i dolori del ciclo. Subito dopo ho avvertito un flusso e ho sentito che stavo perdendo qualcosa. 

Foto di Giada Pezzaioli

Avevo la gonna e di istinto l’ho alzata, ho visto dalle mie gambe scolare del sangue. A quel punto non volevo far spaventare Enea (il bimbo più grande, ndr). Ma io stavo morendo dalla paura, ero terrorizzata. Giovanni era sopra, l’ho chiamato con una voce disperata, gli ho detto ’ti prego scendi’.

Siamo corsi in ospedale e anche Enea aveva capito che stava succedendo qualcosa. 

Giada Pezzaioli e l’arrivo in ospedale

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Mamma e papà Enea #famiglia ❤️

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Giada Pezzaioli continua raccontando l’arrivo in ospedale. Da sola, in piena emergenza sanitaria, ha vissuto l’incubo. Fortunatamente, la famiglia di Giovanni Conversano, è stata la sua salvezza.

In ospedale io continuavo ad avvertire dolori. Ho trovato nella mia esperienza delle persone che nella vita tutto dovrebbero fare tranne i medici. Una in particolare è stata una persona disumana. Ero in pronto soccorso in condizioni molto alterate, piangevo, pensavo. Ormai sapevo che nella mia testa qualcosa di brutta stava accadendo. In pronto soccorso sono stati molto dolci e mi hanno fatto salire in ginecologia dove ho trovato questa dottoressa dove ripeto, merita di non fare il lavoro che fa. Mi ha chiesto cosa succedendo e gli ho detto che perdevo sangue. Quando ha saputo che erano sei settimane ha risposto: “ah beh va bene”. 

Foto di Giada Pezzaioli e famiglia

Come se significasse che perdere un figlio a sei settimane non fosse traumatico. 

Per farvela breve ho fatto la visita che perdevo ancora molto sangue, e piangevo. Lei non parlava. Mi disse solamente che qui non si vede niente. Qui signora lei ha avuto un aborto. Io ero da sola perché con il covid-19 Giovanni non poteva entrare. Mi sono sentita morire dentro. Le ho chiesto cosa avremmo dovuto fare. Lei mi stava prospettando quella che sarebbe stato il da farsi. 

Lo zio di Giovanni è primario di ginecologia a La Spezia. Eravamo in contatto. Lui nonostante non mi avesse visto, né visitata diceva di essere fiducioso. Voleva che ripetessi le beta. La dottoressa era sicura del mio aborto, ma per scrupolo ha voluto ripetere le Beta e secondo lei sarebbero dovute essere in calo. Un altro zio di Giovanni era di turno quella sera e finché non l’ho visto arrivare con il referto e con il sorriso non ci capivo più nulla. Mio zio ha ripetuto la visita con la stessa dottoressa insieme e ha visto il sacco vitellino e la camera gestazionale. Non potete capire quello che ho provato in quel momento. Soprattutto il disgusto per quella persona che mi ha fatto provare quei momenti.