Giorgio Manetti, le critiche contro Ida Platano: “È un caso disperato”
L’ex cavaliere di Uomini e Donne si scaglia contro Ida Platano e il suo comportamento in studio: “è un caso disperato…”
Giorgio Manetti torna ancora una volta a parlare di Uomini e Donne e questa volta si allontana da Gemma Galgani per rivolgersi direttamente a Ida Platano. L’ex cavaliere del Trono Over del programma ormai da diversi anni ha deciso di allontanarsi dallo studio dopo le diverse questioni che l’hanno visto protagonista.
Nonostante questo, Giorgio ha sempre seguito con costanza ciò che accade in trasmissione, lasciando andare a riflessioni e commenti spesso negativi al riguardo. Questa volta però, all’interno del settimanale Nuovo, l’ex cavaliere ha messo da parte Gemma Galgani per scagliarsi contro la sua migliore amica, Ida Platano.
Una lunga intervista che ancora una volta ha sottolineato come Giorgio non riesca proprio a sopportare i comportamenti delle due dame al centro dello studio. In più occasioni infatti, ha spiegato come Gemma sia diventata una donna troppo esibizionista e come Ida, stia seguendo le sue orme.
Giorgio Manetti contro Ida Platano: “È un caso disperato”
L’ex protagonista del dating show firmato Canale 5 non è affatto d’accordo con il modo di fare di Ida Platano e tutta la storia che vede protagonista anche Guarnieri. Proprio per questo motivo, intervistato dal settimanale Nuovo, Giorgio ha fortemente espresso come la parrucchiera bresciana sia un ‘altro caso disperato’.
Le due dame nonostante la forte amicizia che le lega sono completamente diverse. Queste sono le affermazioni che Manetti ha rilasciato al giornalista spiegando come Gemma abbia una classe innata. “Gemma rispetto alla sua amica è un’altra cosa…Lei ha un’altra classe e sa fare davvero il ‘personaggio’…” afferma l’ex cavaliere di Canale 5.
Parole pungenti quelle che Giorgio ha rilasciato nei confronti di Ida Platano che nelle ultime settimane continua le sue discussioni che Riccardo Guarnieri. Tra i due prosegue il tira e molla che sembra non portare mai ad una vera e propria conclusione.