Giovanni e Christian a C’è posta per te si ritrovano: cosa è successo dopo la trasmissione tra padre e figlio?
Ecco cosa è accaduto dopo lo show
Tutti si stanno chiedendo in queste ora cosa sta accadendo a padre e figlio dopo essersi riappacificati nel salotto del sabato sera di Maria De Filippi. Giovanni e Christian a C’è posta per te si ritrovano: il padre ha deciso di prendere questa strada continuando a frequentare di nuovo il figlio. Pare che i due si stiano ancora vedendo.
Il 5 marzo 2022 a C’è posta per te una storia ha colpito davvero tutti quanti: Giovanni è un papà che non ha potuto crescere il figlio Christian, che oggi ha 19 anni. I motivi di questo abbandono sono diversi e il ragazzo non ne ha mai compreso i motivi.
Giovanni era diventato papà di Christian a 22 anni, ma non ha mai voluto crescerlo. Lo avrebbe sempre considerato come un incidente di percorso, qualcosa di accaduto ma che non doveva assolutamente accadere. Poi la svolta a C’è posta per te da Maria De Filippi.
Giovanni, il papà di Christian, non ne ha mai voluto sapere niente di lui. Da grande l’uomo si è sposato e ha avuto anche un altro figlio, Giuseppe. E forse proprio questa seconda paternità cambia le carte in tavola. Vorrebbe tanto riallacciare i rapporti con il primo figlio.
Ma Christian è arrabbiato con lui, dal momento che non c’è mai stato, non è mai stato presente e non si è mai interessato di quel figlio avuto in giovanissima età, da una relazione con cui aveva tradito la sua compagna di vita. A C’è posta per te, però i due si ritrovano.
Giovanni e Christian a C’è posta per te: padre e figlio si vedono anche fuori dallo studio televisivo
Le parole dell’uomo hanno colpito tutti:
Ti chiedo perdono per il male che ti ho procurato in questi anni. Ti ho reso orfano, ma un padre lo avevi. In quel periodo non ero maturo per prendermi grandi responsabilità. Ti chiedo perdono perché sono stato assente nei momenti più delicati della tua vita e so che ne hai avuti tantissimi. Ormai sono passati tanti anni, sono un uomo diverso, sono cresciuto, sono responsabile, sono padre. Vorrei che tu mi dessi una possibilità e che magari, con il passare del tempo, tu mi chiamassi papà. La tua indifferenza mi fa stare male, ma ci sta, è giusto che sia così. Ho perso 19 anni della tua vita, non ne voglio perdere più. Ho un peso addosso che voglio togliermi.
E lo stesso hanno fatto le parole del figlio, che però ha deciso di aprire la busta e dare una possibilità all’uomo.
La mia infanzia senza un padre non l’ho vissuta bene, è stato terribile. Ricordo che mia madre ha cercato di darmi di tutto, a differenza tua. Ricordo ogni festa del papà passata da solo. Una volta, era la festa del papà, le maestre alle elementari ci avevano chiesto di fare un regalo a papà. Tutti i miei compagni lo fecero e io pure. Ho passato tutto il giorno ad aspettarti con quel regalo tra le mani, ma non sei venuto. Da allora, non ricordo nulla: la tua faccia, la tua voce, il tuo nome, nulla. […] Non sento nulla, solo indifferenza. Non sono arrabbiato, ma solo deluso. Quanto alla rabbia, non meriti neanche quella.