Il cervello di Robin Williams si era disintegrato: la scoperta del docufilm

A sei anni dalla morte, un docufilm svela di cosa soffriva Robin Williams

Il cervello di Robin Williams era completamente disintegrato. Questo è quello che emerge a sei anni di distanza dalla morte del noto attore americano. In un recente docufilm, si cerca di ripercorrere la sua storia, tra vita privata, salute e carriera.

L'attore americano Robin Williams

Sei anni dopo il suicidio dell’attore, che ci manca ogni giorno di più, un documentario cerca di fare chiarezza. Per poter capire cosa ha spinto l’interprete di film di grande successo a compiere quel tragico gesto. Purtroppo in questi anni molte bugie e pettegolezzi hanno infangato il nome di uno degli artisti più incredibili che ci siano mai stati. Ma questo documentario cerca finalmente di fare luce sugli ultimi anni di vita dell’attore.

View this post on Instagram

Amazing art 🎨 😍 Do You agree?

A post shared by Robin Williams (@robinwilliams) on

Robin’s Wish è il titolo del documentario dedicato al grande attore, per raccontare gli ultimi giorni di vita di Robin Williams. Come ha vissuto negli ultimi giorni prima di suicidarsi? Cosa ha passato a causa della malattia che lo aveva colpito, la demenza a corpi di Lewy? Il regista Tylor Norwood cerca di fare chiarezza, in un docufilm che si potrà vedere dal primo settembre on demand negli Stati Uniti. E successivamente anche nel resto del mondo.

Cosa è successo al cervello di Robin Williams?

Tante le testimonianze che il regista ha raccolto per parlare della malattia di Robin Williams. A partire dalle parole di Susan Schneider-Williams, la vedova dell’attore. È stata lei a raccontare quello che è successo al cervello dell’artista.

La malattia di Robin Williams

Ogni area del cervello era stata attaccata dalla malattia. Pian piano Robin “ha visto se stesso andare a pezzi, disintegrarsi“. Il suo cervello si è lentamente e progressivamente disintegrato, gettando Williams nello sconforto.

Il cervello di Robin Williams

A parlare della malattia anche Shawn Levy, che lo ha diretto nell’ultimo film, Una notte al museo 3: Il segreto del Faraone.

Sul set era chiaro a tutti che a Robin stava succedendo qualcosa. Ricordo che un giorno mi disse: Non so cosa mi stia succedendo, non sono più io”.