‘Io e Te’, Vittorio Sgarbi provato e abbattuto scoppia in lacrime
Il critico d'arte nel programma 'Io e Te' scoppia in lacrime: "Oggi non sto bene"
A “Io e Te“, il programma di Rai1 condotto da Pierluigi Diaco, Vittorio Sgarbi, ospite nel contenitore pomeridiano, si è mostrato in modo mai visto prima. Il noto personaggio televisivo, infatti, non è riuscito a trattenersi ed è scoppiato in lacrime in studio.
“Oggi non sto bene” ha affermato, evidentemente provato e abbattuto. Il critico d’arte ha parlato della sua vita, dall’inizio ad oggi, soffermandosi sui momenti più importanti e raccontando del suo amico Giulio Giorello. Vittorio Sgarbi, infine, non è riuscito a non piangere mentre raccontava il triste evento che ha vissuto appena il giorno prima.
“Ieri è morto Giulio Giorello, un amico. Era stato ricoverato per Covid, poi era stato dimesso. Ma forse ha aggravato le sue condizioni. Non doveva morire“ queste le sue parole, mentre il suo volto veniva rigato dalle lacrime. Sgarbi è noto per i suoi scatti d’ira e i suoi insulti. Il suo personaggio iracondo è diventato incredibilmente noto e inoltre fa divertire e riflettere il pubblico con le sue opinioni.
Nessuno è abituato a vederlo così sofferente, tanto da piangere in studio. La perdita deve essere stata per lui un duro colpo. Dopodiché ha raccontato di un grave malessere che lo ha colpito poco fa. Sgarbi ha avuto un infarto, ed ha rivelato che il suo intuito in quel frangente è stato provvidenziale. Infatti il critico d’arte ha spiegato che ha subito deciso di precipitarsi dal medico più vicino.
Una volta visitato, il dottore gli ha detto che questo dettagli è stato fatidico, perché sarebbe bastata una mezz’ora in più perché quel malessere diventasse fatale.
Sgarbi ha detto che, subito dopo l’intervento, il suo primo pensiero è stato quello di scrivere un articolo per Il Corriere Della Sera. Poi racconta un particolare divertente: il suo caporedattore ha risposto a quell’articolo dicendo: “Ma non eri morto?”.
Infine Vittorio Sgarbi elenca tutte le persone che hanno avuto la premura di andarlo a trovare in ospedale e sottolinea che erano così tanti che la sua stanza si era trasformata in una festa. “Una volta superato il pericolo, non bisogna fare le vittime” dice il critico, dimostrando ancora una volta la sua intelligenza.