La showgirl denuncia: “Mi hanno fermato pensando fossi ancora positiva al covid”

Eliana Michelazzo ha denunciato un fatto molto grave. La showgirl ha raccontato di esser stata fermata con un'accusa gravissima

La situazione Covid-19 sta assolutamente degenerando. Le problematiche della pandemia non sono solo psicologiche, fisiche e economiche: ma anche logistiche. Eliana Michelazzo ad Adnkronos ha denunciato una situazione molto grave.

La donna ha contratto il Coronavirus quest’estate in Sardegna ed è stata anche piuttosto male. Ora però, Eliana Michelazzo è guarita ma è costretta a raccontare un episodio davvero spiacevole.

Dopo sei mesi per la Asl io risulto ancora positiva, nonostante io abbia fatto ben due tamponi all’ospedale lo scorso 17 settembre risultati entrambi negativi. Allora mi domando se i dati statistici siano reali perché dopo aver raccontato la mia esperienza sulle miei storie di Instagram ho ricevuto oltre 200 messaggi di persone che hanno avuto la mia stessa esperienza.

Eliana Michelazzo

La riflessione dell’influencer è quindi molto più ampia: i dati del tracciamento funzionano? Eliana Michelazzo ha eseguito tutte le procedure correttamente, eppure qualcosa non torna:

Come è possibile che la mia Asl di appartenenza, la Asl Roma3 non ha registrato il mio tampone negativo e neanche la polizia? Se i dati statistici sugli ‘attualmente positivi’ non sono reali è grave. Spero che Draghi verifichi anche come avviene il ‘tracciamento’. Sono risultata positiva al Covid a fine agosto, subito dopo la mia vacanza in Sardegna -ricorda la Michelazzo- e sono stata a casa fino al 17 settembre quando, dopo due tamponi negativi, uno al San Giovanni e l’altro al Santa Maria della Pietà sono finalmente uscita dalla quarantena e sono andata a Milano per lavoro’.

L’episodio che l’ha vista coinvolta è piuttosto spiacevole. L’ha raccontato l’ex manager di Pamela Prati in persona: svegliata nel cuore della notte dalla polizia:

Eliana Michelazzo

Alle 3 di notte mentre ero in albergo sono stata chiamata in camera ed era la polizia che mi diceva che risultavo positiva al Covid e mi chiedeva l’esito del tampone. Dopo avergli fatto vedere i due tamponi negativi loro mi hanno detto che avrebbero inserito tutto nel loro database ma, passato appena un mese, mi hanno fermato a Roma a un posto di blocco chiedendomi di nuovo l’esito del mio tampone visto che risultavo ancora positiva al Coronavirus. Passa ancora qualche mese e mi chiama il distretto di polizia del Gianicolo e mi chiede di portare in Questura il mio tampone per poterlo registrare. Mi rilasciano un foglio e me lo fanno firmare. Esco da lì e dopo circa un mese e mezzo a Ponte Milvio, durante un controllo di polizia, mi richiedono il tampone perché risulto ancora positiva al Covid. Ho chiamato diverse volte la mia Asl ma non risponde nessuno. Sono stata abbandonata a me stessa, sia durante il Covid perché nessuno mi ha mai chiamata per sapere come stavo, sia dopo, visto che continuo a risultare positiva nonostante i tamponi fatti mesi e mesi fa. Questo fatto è gravissimo”.