Max Cavallari e il commovente ricordo di Bruno a Le Iene

In un lungo e toccante monologo, Max Cavallari ha fatto capire cosa e quanto ha significato per lui, condividere la vita con Bruno Arena

Il binomio tra Bruno Arena e Max Cavallari, meglio conosciuti come i Fichi d’India, non è stato solo artistico, ma soprattutto di amicizia. Un rapporto che è durato decenni e che con il tempo non ha fatto altro che rafforzarsi. Martedì sera, Max è stato ospite nella prima puntata della nuova stagione de Le Iene e in un lungo e toccante monologo ha parlato di ciò che sono stati l’uno per l’altro lui e Bruno.

Max Cavallari ricorda Bruno
Credit: Le Iene

Lo scorso 28 settembre, il mondo dello spettacolo italiano ha appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Bruno Arena. Il comico e attore milanese aveva 65 anni e nel 2013 era stato costretto a ritirarsi per un aneurisma cerebrale.

Letteralmente centinaia i messaggi di cordoglio pubblicati sui social nelle ore e nei giorni successivi alla sua scomparsa, da i tantissimi amici e colleghi che con lui hanno condiviso una parte di vita.

Su tutti ovviamente quello di Max Cavallari. Bruno e Max hanno vissuto praticamente una vita insieme. Negli anni 90 sono diventati famosi in tutta Italia con il loro duo dei Fichi d’India.

Anche dopo il malore, Max non ha mai lasciato solo Bruno, come dimostrano le tantissime foto pubblicate dal comico insieme al suo amico, fino a pochi giorni prima del decesso.

Max Cavallari e il monologo per Bruno

L'addio di Max Cavallari per Bruno Arena

Ospite nella prima puntata della nuova stagione de Le Iene, Max ha voluto ricordare Bruno, il rapporto che aveva con lui e le sensazioni vissute.

Ci siamo conosciuti all’oratorio di Varese. Bruno mi diceva: ‘Non rompere le palle, tu non giochi’. Eravamo completamente diversi, lui per esempio amava lo sport e io il giardinaggio, lui i primi e io i secondi, lui andava in bicicletta e a me piacevano le macchine d’epoca. Un giorno è venuto in Mediaset in bici quando venivamo a fare i nostri programmi e io venivo a lavorare con una vecchia Porsche. Quel giorno Piersilvio Berlusconi ci ha visti, ha guardato i due mezzi e ha detto: ‘Ma guadagnate uguale voi Fichi d’India?’

L'addio di Max Cavallari per Bruno Arena

Mi ricordo che agli inizi ci pagavano talmente poco che andavamo a Roma a fare uno spettacolo per 600mila lire e ne spendevamo 1200 e Bruno tornava a casa e faceva il bancomat per far vedere alla moglie che guadagnavamo. Abbiamo lavorato con i grandi, con Proietti, con Benigni, abbiamo lavorato con tutti premi Oscar ed è stata una bella favola.

Quando lui è andato in coma io mi sono chiuso, non volevo fare più niente. Ma i fan mi sono venuti a cercare per dirmi di continuare perché i Fichi non erano finiti. E allora Bruno mi ha guardato negli occhi, perché noi solo con lo sguardo ci capivamo, e mi ha detto di andare avanti. Ho preso le parrucche, le mie valigie e ho ricominciato. Poi gli ho detto di non spegnere la luna, lui l’ha spenta però io la riaccendo.