Moige di nuovo all’attacco del Grande Fratello Vip ma questa volta fa nomi e cognomi

Il movimento italiano genitori è tornata a criticare le vicende che accadono nella casa

Che il Grande Fratello Vip non sia ben visto da diverse associazioni che giudicano di cattivo gusto lo spettacolo che ogni settimana viene messo in atto all’interno del reality che si nutre proprio di alcune dinamiche per fare audience è risaputo.

Così dopo la sfuriata dei mesi scorsi a tornare alla carica è stato il Moige, il movimento italiano genitori, che è tornato a criticare il reality questa volta facendo anche nomi e cognomi dei protagonisti che a detta loro stanno portando avanti uno spettacolo di cattivo gusto.

A parlare e a criticare è stata Elisabetta Scala, vicepresidente dell’associazione che dalle righe del settimanale Nuovo ha accusato prima Alex Belli dicendo: “Siamo di fronte a un narcisista manipolatore e si tratta di un uomo conteso da due donne e non il contrario“.

Poi ne ha avuto anche nei confronti di Alessandro Basciano e i suoi comportamenti non proprio idilliaci nei confronti di Sophie: “Lei è vittima di una dinamica violenta” – ha detto.

Moige contro GF Vip
Fonte: web

La vicepresidente ha poi chiuso con un commento in generale sul programma definendolo “por***rafia dei sentimenti e i protagonisti del reality show sono adulti poco risolti. Le storie della Trevisan? Credo sia poco opportuno tutto. Certi sentimenti non vanno sbandierati”.

Il Moige aveva già criticato il programma alcuni mesi fa

Giusto qualche mese fa il Moige era tornato alla carica criticando aspramente il comportamento di Amedeo Goria nei confronti di Ainett Stephens. In quell’occasione si rivolse soprattutto agli sponsor del programma per convincerli a ritirarsi dopo gli atteggiamenti maschilisti del giornalista.

“Abbiamo visto i comportamenti di Amedeo Goria con Ainett Stephen. Il Moige chiede alle aziende sponsor di valutare attentamente la collocazione dei propri spot nel programma. Ainett è stata oggetto di attenzioni forti, palpeggiamenti e avance non desiderate. È un modo di manifestare un senso di responsabilità verso il sistema educativo del Paese. Una possibilità di dare voce ai milioni di cittadini che reclamano a gran voce una televisione che sia decorosa e accettabile” – disse l’associazione.