Morto a 24 anni il figlio della top model Stephanie Seymour: ecco cos’è successo

Aveva solo 24 anni, ma il figlio della tom model Stephanie Seymour è stato stroncato da un overdose: Harry Bryant non ce l'ha fatta

Tragico lutto nel mondo della moda, si è spento a soli 24 anni Harry Brant il figlio della nota top mode degli anni ’90 Stephanie Seymour. Il ragazzo, giovane promessa della moda, non ce l’ha fatta a seguito di un’overdose da farmaci di prediscrizione medica.

Le sue dipendenze erano già note alla sua famiglia che da tempo stava cercando di aiutare il ragazzo. Harry Brant era figlio del noto imprenditore Peter, 73 anni e di Stephanie Seymour la modella di Victoria Secret’s che ha oggi 52 anni.

Harry Bryant

Il ragazzo, in collaborazione con il fratello, aveva lanciato una linea di cosmetici unisex entrando nel mercato statunitense. I due erano inseparabili, cresciuti in un ambiente agiato hanno subito trovato la loro strada.

Il giovane già a 16 anni cavalcava importanti passerelle della moda di New York. Da sempre è stato circondato dai più famosi fotografi, designer e modelle. Insieme al fratello si erano guadagnati l’appellativo di “NYC’s Most Beautiful Teenage Brothers” (I fratelli adolescenti più belli di New York).

A dare la notizia della tragica morte sono stati i familiari. Con un comunicato stampa è stato annunciato al mondo quello che è successo:

Harry Bryant

Siamo addolorati per la sua vista spezzata così presto. Harry non era solo nostro figlio, ma era anche un fratello meraviglioso, un nipote amorevole, zio adorato e amico premuroso. Era un’anima creativa che ha portato luce nei cuori nostri e non solo. Era davvero una bella persona dentro e fuori”

Proprio tra pochi giorni sarebbe dovuto rientrare in un programma di rehan che stava seguendo per disintossicarsi. La mamma è distrutta, i due erano molto legati e avevano anche lavorato spesso insieme.

Il ragazzo lavorava anche come giornalista per importanti riviste come Sports Illustrated e Interview, quest’ultima di proprietà del padre che spingeva molto affinché assumesse un ruolo di rilevanza all’interno dell’azienda anche per aiutarlo contro la lotta alla droga.