Paolo Bonolis e la frecciatina a Mediaset: “Hanno replicato, replicato e replicato”

Paolo Bonolis torna a parlare di Ciao Darwin, il conduttore racconta cosa pensa del programma e perché non lo farà più

Tra i programmi di Paolo Bonolis ci sono alcuni che catturano l’attenzione del pubblico più di altri, tra questi c’è sicuramente Ciao Darwin. Lo show che vede la presenza fissa anche di Luca Laurenti riesce a totalizzare sempre tantissimi ascolti.

Paolo Bonolis

Il programma è stato rimandato in onda recentemente, ma tutti si sono accorti che le puntate non sono altro che le repliche del 2019. Il programma, seppur molto seguito, divide spesso il pubblico.

Anche l’auto spiccata ironia di Paolo Bonolis non sempre è vista di buon occhio a Ciao Darwin. Intervistato da Tiscali, il conduttore ha risposto anche a qualche domanda scomoda, del tipo: “ti vergogno di condurre il programma?”

Paolo Bonolis

Paolo Bonolis nella risposta è stato categorico: assolutamente no. Anzi, il marito di Sonia Bruganelli ammette di aver scritto personalmente il programma e che è straordinariamente soddisfatto del risultato. E spiega:

L’ho anche venduto ed ha stra-funzionato non solo quando è andato in onda ma anche quando lo hanno replicato, e replicato, e replicato e replicato. Quante volte? Direi troppe. Non mi sono mai pentito di averlo fatto e anzi mi sono molto divertito. Soprattutto nel leggere quelli che lo criticavano perché nel loro modo di vedere che rispetto profondamente non hanno capito una mazza. Ma non credo che si possa tornare ora a fare Ciao Darwin sinceramente.

Ma poi spiega: ci sarà un ritorno di Ciao Darwin ma con nuove puntate? Al momento i fan devo lasciar andare ogni speranza, non è il momento:

“Quest’anno non lo farò, perché non mi va per una serie di ragioni: usura del prodotto, che meriterebbe un lasso di tempo per rasserenarsi e lasciare anche una scia di disponibilità emotiva da parte nostra per tornare a farlo. È un prodotto piuttosto incombente e ti assicuro che un conto è farlo a 35-38 anni, un conto farlo a 60. È veramente una mazzata. Però è molto divertente. Anzi, credo che sia l’unico vero varietà perché è un fil rouge di due ore e 40 nel quale si schiudono 7/8 capitoli differenti. È scritto con capacità, poi magari non è sempre realizzato benissimo da parte mia. Ma si può dire che sia stato una specie di astronave madre. Da Ciao Darwin sono usciti spin off ovunque”.