Platinette risponde a Tommaso Zorzi: “Non lo amo neanche per scherzo”

Le vecchie ruggini tornano sempre in auge. Questa volta lo scontro è tra Platinette e Tommaso Zorzi. Seppur indirettamente, Mauro Coruzzi ha trovato il modo di rispondere alle accuse lanciate dall’influencer.

Tutto è partito dall’ospitata di Francesco Oppini a Live – Non è la D’Urso, reduce dall’esperienza al Grande Fratello Vip, il ragazzo ha affrontato le temibili sfere. In quest’occasione, proprio Platinette ha deciso di congratularsi con lui:

Platinette

Hai avuto la bontà di suggerire a Tommaso un’amicizia che va al di là dell’eventuale copula, che immagino non ci sarà mai tra voi.

Ma dopo questa piccola parentesi, Mauro Coruzzi non ha fatto mistero di non avere stima per Tommaso Zorzi. Le sue parole sono state chiare e sono una vera e propria risposta al pensiero del vippone.

Io non amo Zorzi, ma neanche per scherzo. Visto che lui si permette di dire che quando mi vedrà, mi darà un paio di schiaffi. Io gli schiaffi li ho presi ma da quelli che odiano quelli come me, non da quelli che sono come me. Possiamo avere opinioni differenti.

Le parole di Zorzi su Platinette

Tommaso Zorzi

Tommaso Zorzi non ha mai nascosto la poca stima per Platinette. In diverse occasioni ha sottolineato il suo disprezzo per il personaggio. Non solo sui social, ma anche nell’intervista a Gabriele Parpiglia.

A Platinette gliene ho dette di tutte quelle che avevo. Gliele continuerò a dire fino a che avrò fiato in corpo. Tu ti approfitti delle battaglie che hanno fatto le persone prima di te per permetterti di fare quello che fai in televisione. E poi dici che la legge contro l’omotransfobia è un vittimismo degli omosessuali, che sei contro il matrimonio gay e le adozioni gay. Ma se c’è stata gente sparata a New York nel 1969 a Stonewall dove le trans venivano prese a fucilate per i tuoi diritti, per fare la baraccona in tv, non ti permetti di andare contro questa battaglia. È tutto un gioco politico.

E ancora non si è risparmiato:

Mauro Coruzzi vive nel suo mondo. Non c’è un mio amico gay che si senta rappresentato da Mauro Coruzzi. Lui è contro il matrimonio e le adozioni. […] Non puoi farci un discorso normale, bisognerebbe dargli due sberle e dirgli: ‘Non parlare più a nome della comunità perché non la rappresenti, non ti vogliamo’”.