Silvia Toffanin, ecco quanto costa la giacca indossata a Verissimo

La conduttrice ha sfoggiato un vestito blu molto raffinato che ha colpito il pubblico

Silvia Toffanin è la padrona di casa del sabato pomeriggio di Canale 5. Con il suo Verissimo e gli ospiti che ogni volta intervista fa sempre record di ascolti. E se Verissimo è una delle trasmissioni più seguite e amate del sabato pomeriggio il merito è anche della conduttrice: di Silvia che con eleganza e garbo riesce sempre a fare interviste senza mai mettere in difficoltà chi si trova dall’altra parte.

Silvia Toffanin scoppia a piangere
Fonte: Mediaset

Ma Silvia è elegante anche negli outfit mai banali. Predilige quasi sempre giacche e pantaloni. Come quello indossato nel corso dell’ultima puntata andata in onda sabato 28 novembre. Aveva un blazer doppiopetto color blu elettrico con bottoni dorati. Un look che ha convinto tutti. Ma siete curiosi di conoscere quanto costa quel capo e chi stilista l’ha firmato?

silvia toffanin abito
Fonte: Mediaset

Si tratta di una giacca Firmata Philosophy di Lorenzo Serafini. Il suo costo? 750 euro. Un capo molto elegante che ha messo ancora più in risalto la sua bellezza. Nelle scorsa puntata sono stati numerosi gli ospiti che si sono succeduti nel salotto di Verissimo. Da Massimiliano Morra a Valeria Marini, da Giorgio Panariello a Vittorio Brumotti. E proprio l’intervista all’inviato di Striscia è stato uno dei momenti più toccanti. Il 40enne si è per la prima volta aperto parlando della sua infanzia e del bullismo.

Nell’età dell’adolescenza non riuscivo a legare con i miei coetanei. Non giocavo al fantacalcio, ma ero sempre quello con i pantaloni colorati in giro a saltare con la bici. Ero considerato lo sfigato. Il mio compagno di banco aveva una disabilità, io l’ho difeso dai bulli e ho denunciato alla scuola” – ha raccontato Vittorio Brumotti a Silvia Toffanin. 

“Poi sono stato bullizzato anch’io. Mi hanno chiuso con la cartella in mezzo alle porte dell’autobus. Solo dopo qualche metro una ragazza ha avvertito l’autista. Ricordo il gioco della moneta da fermare con la testa altrimenti ti picchiavano” – ha proseguito Brumotti.