Terence Hill, dopo tanto vocifereare il figlio Jess conferma: “Ecco perché lascia Don Matteo”

Dopo 21 anni Terence Hill lascia Don Matteo, ora, a spiegare il motivo di questa dolorosa scelta è il figlio dell’attore italo-americano

Dopo tanti rumors, la notizia è ormai ufficiale, Don Matteo non sarà più interpretato da Terence Hill. Dopo 21 anni, l’attore italo-americano ha deciso di lasciare la presa e dedicarsi alla famiglia. A svelare i motivi di questo doloroso addio è il figlio dell’attore. 

Jess Hill

Jess, intervistato da DiPiù TV ha spiegato che per suo papà è giunta l’ora di fare una pausa. Il ruolo in bicicletta tra le colline Umbre sarà però affidato a Roul Bova. 

Mio padre adesso sente il bisogno di dedicarsi ad altro e anche di trascorrere più tempo con mia mamma. Lascerà Don Matteo come ha fatto con Un passo dal Cielo. Il fatto è che queste serie lo impegnano per lunghi mesi sul set, ogni giorno. Papà non è più un ragazzino, anche se sembra infaticabile. Farà altre cose, meno impegnative.

Terence Hill

Seppur portati benissimo, infatti, Terence Hill ha già di 80 anni e la carriera cinematografica è sempre molto impegnativa. L’attore, però, sembra esser pronto a nuove avventure. Forse più leggere o forse dietro le quinte. 

Anche per il nuovo arrivato ora non sarà facile tenere alta l’attenzione. I fan erano ormai affezionati a Don Matteo, sarà Raoul Bova all’altezza? Sicuramente sì, anche lui è molto amato dal pubblico delle fiction. L’attore ha poi dichiarato:

Devo dire che è stato proprio Terence Hill a dare l’ok per la decisione dell’attore. E questo non può che rendermi felice.

È un’istituzione. C’è un grande affetto nei confronti di un grande attore che ha dato tutto per questo ruolo. È come se fosse il papà d’Italia, essendo stato nelle case di ognuno di noi per così tanto tempo.

Ovviamente le difficoltà ci saranno, anche per il cast. Roul Bova spiega: “Quando arriva qualcuno di nuovo in un contesto simile lo si guarda con sospetto. Ma se ti approcci con rispetto e sensibilità cercando di omaggiare in punta di piedi è un’altra storia”.