Tommaso Zorzi e Gaia rompono il silenzio sul caso di Malika Chalhy: le loro parole dopo lo scandalo

Gaia e Tommaso Zorzi hanno rotto il silenzio dopo lo scandalo che ha travolto Malika Chalhy, le loro parole

Sono stati tra i primi a mobilitarsi per aiutare Malika Chalhy, Tommaso Zorzi e la sorella Gaia Zorzi l’hanno conosciuta al Costanzo Show e hanno fatto di tutto per aiutarla. Ora, però, anche i fratelli rompono il silenzio dopo quanto successo sui social in queste ore.

Tommaso Zorzi e Gaia

Malika Chalhy, la ragazza cacciata di casa dai genitori in Toscana solo per il fatto di essere lesbica, ha utilizzato i soldi della raccolta fondi organizzata in suo aiuto per comprare una Mercedes da 17.000 euro e un cane da 2.500 euro.

Ovviamente, in poco tempo, il web si è scatenato e le polemiche non son mancate. Ora, anche i fratelli Zorzi hanno deciso di dire la loro sul caso. Sollecitata dai fan, Gaia Zorzi ha scritto:

All’inizio non sapevo se dire qualcosa sulla questione di Malika ma capisco, visto il casino, che la gente si chieda quale sia stato il mio ruolo nella vicenda. Letteralmente il mio ruolo è stato fare una storia perché ero felice di averla conosciuta per la prima volta. Ora mi fa strano leggere sui giornali che siamo grandi amiche quando nessuno mi ha chiesto che tipo di relazione avevamo io e Malika. L’avevo contattata per la prima volta dopo il servizio de Le Iene scrivendole un messaggio di solidarietà. L’ho incontrata il famoso giorno della Storia in macchina. Per di più pochi giorni prima dell’articolo di Selvaggia ci eravamo già tolte il follow da Instagram per altre incomprensioni. Quindi io non sono in contatto con Malika e non posso dare risposte a quello che sta succedendo.

Della stessa idea anche il fratello maggiore, Tommaso Zorzi però si è schierato sempre a favore della beneficenza:

Malika

L’Italia si è unita in una raccolta fondi per aiutare una ragazza ripudiata dai suoi genitori in quanto omosessuale e di questo dobbiamo esserne fieri. Lei si è poi rivelata una persona torbida ma questo è un problema suo, non della beneficienza. Continuate a perorare le cause benefiche in cui credete.