OmniTouch e HoloDesk: Microsoft Research lanciata verso il futuro

Cosa si stanno inventando i team del centro Sensors and Devices...

Settimana produttiva quella della Microsoft Research e in particolare i team del centro Sensors and Devices (Cambridge, USA), che hanno presentato due sistemi di interfaccia proiettati davvero verso il futuro (un futuro un po’ fantascientifico, se vogliamo).
Fanno così capolino OmniTouch e HoloDesk, i cui nomi sono già tutto un programma!

Very Multi Touch

Ma andiamo con ordine (cronologico).

OmniTouch è l’innovativo sistema capace di trasformare ogni tipo di superficie sensibile (volendo anche la propria mano) in un vero touchscreen. Lo fa grazie a un device indossabile (si monta per davvero sulla spalla) dotato di speciali sensori – che tanto devono alla tecnologia Kinect – una videocamera e un proiettore capace di dare un immagine sempre a fuoco, senza necessità di calibrazione, su qualsiasi materiale. Vuoi mettere la comodità di avere a disposizione la superficie di un intero tavolo rispetto a quella del tuo tablet? Questo è in soldoni l’obiettivo di OmniTouch: espandere le capacità interattive degli utenti con un pratico sistema on-demand. Ovviamente la sto facendo facile, ma numerosi sono stati sia gli studi e le ricerche sugli aspetti più tecnici che le questioni sullo strumento in sé e per sé. Lo stesso team di ricerca ha ipotizzato un futuro sistema miniaturizzato e facile da indossare, come un orologio o un ciondolo (magari, prendendo spunto da Ripple Headset, anche in un orecchino!).

Come in un film

Se tutto questo ti sembra futuristico, allora reggiti forte: HoloDesk va addirittura oltre.
Ancora una volta ritroviamo una telecamera Kinect capace di tracciare i corpi, in questa occasione però, associata a un display olografico (sì, ologrammi come quelli di Star Wars o Star Trek).

Sono gli ingredienti necessari per poter “toccare con mano” immagini 3D di oggetti virtuali. Risulta effettivamente complicato immaginare applicazioni future per uno strumento simile… ma chissà, magari lo vederemo nel campo del gaming o, perchè no, in qualche campo scientifico (personalmente, spero nel mondo della medicina, ma sono un po’ di parte).
Insomma, il “futuro”, quello fatto di ologrammi e interattività, non è poi così lontano e io sono sinceramente curiosa di sapere come andrà a finire con queste ricerche. Magari la prossima volta ti scriverò digitando sulla sabbia di una spiaggia bianchissima. Sì, magari…