Brescia, dopo 7 anni la cagnolina Gemma torna a casa: è un vero miracolo

Un miracolo per il nuovo anno, dopo 7 lunghi anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 2014, la cagnolina Gemma è tornata a casa dalla sua mamma

Un miracolo di Capodanno, un meraviglioso inizio per il 2022. Gemma è una cagnolina che nel 2014 è scomparsa dalla sua casa di Toscolano.

Il miracolo della cagnolina Gemma

Sette anni di vuoto e che hanno fatto perdere ogni speranza. La sua mamma umana aveva paura che fosse morta e che non l’avrebbe rivista mai più.

Lo scorso 1 gennaio, Gemma è riuscita a ritrovare la sua amata mamma Monica. L’ha guardata, ha scodinzolato e poi è stato solo un susseguirsi di lacrime, coccole e carezze. Dopo sette lunghi anni a cercare la sua casa, finalmente aveva ritrovato la giusta strada.

Monica Don, il nome della sua proprietaria, è ancora incredula di averla di nuovo stretta tra le sue braccia. L’aveva adottata dal canile 2 anni prima dalla scomparsa e non aveva mai dimenticato il suo dolce musino. La notizia bellissima è stata diffusa dal Giornale di Brescia.

Il miracolo della cagnolina Gemma

Erano le 20:15 della vigilia di Capodanno, quando la donna riceve una chiamata dalla veterinario Emilio Smadelli della clinica veterinaria Sant’Antonio, situata a Cunettone di Salò.

Gemma torna a casa

Il medico, con poche semplici parole, la informa di avere il suo cane. Avevano rintracciato la proprietaria grazie al microchip, ma nessuno sapeva che stavano cercando disperatamente Gemma da 7 lunghi anni.

È sempre stata una cagnolina che si spaventava con molta facilità, infatti già nel 2013 si era allontanata dalla sua abitazione e si era rifugiata nella stalla di un agricoltore.

Il miracolo della cagnolina Gemma

Monica ha raccontato di aver cercato Gemma per mesi. Mesi che poi si sono trasformati in anni. Il 31 dicembre 2021 arriva la chiamata tanto sperata.

Non riuscivo a crederci, era incredibile. La mattina del primo sono andata alla clinica veterinaria con un’amica, è stata un’emozione fortissima. Gemma mi ha riconosciuta ed ha riconosciuto soprattutto la casa e gli spazi dove era abituata a muoversi. Avevo conservato in un cassetto tutte le sue cose, compreso il suo libretto. Dentro di me sapevo che non era morta, che si trovava da qualche parte.