Dimka: abbandonata a soli due mesi, mangia le pietre per sopravvivere alla fame
La sua famiglia l'aveva gettata in strada senza curarsi del terribile destino che le sarebbe toccato: la triste storia di Dimka
In soli due mesi di vita, la povera Dimka ne ha dovute passare davvero molte, troppe. La sua ex famiglia lo ha abbandonato in strada in una notte piovosa, non curandosi minimamente di quanto questo le avrebbe portato dolore e sconforto. Per fortuna, il mondo è pieno di persone gentili disposte a fare di tutto pur di aiutare i meno fortunati.
La cucciola aveva solo due mesi di vita, o almeno questo pensava il veterinario che l’ha visitata per primo.
I volontari avevano ricevuto una chiamata che li avvisava di questa piccola creatura sofferente in mezzo alla strada. Quando sono arrivati l’hanno trovata rannicchiata in un angolo, con il muso più triste mai visto. Era ferita, disidratata e malnutrita. Uno dei casi peggiori che avessero mai visto.
In più, i traumi del passato l’avevano resa anche estremamente impaurita dalle persone. Per questo motivo, i volontari stessi hanno dovuto faticare molto prima di riuscire ad avvicinarsi a lei.
Alla fine, con un po’ di pazienza ci sono riusciti e l’hanno portata subito nella loro struttura.
La visita dal veterinario ha evidenziato dei problemi abbastanza gravi della sua salute. Come detto era malnutrita, disidratata, aveva delle ferite infette con delle larve e, per la fame, aveva mangiato delle pietre che avevano ferito anche i suoi organi interni.
Insomma, una situazione davvero drammatica che necessitava di cure urgenti.
Dimka si riprende la sua vita
Unguenti specifici, cibo sano, acqua fresca e tanto tanto amore da parte di tutto il personale del rifugio hanno iniziato a fare subito effetto.
Quello su cui si doveva lavorare di più, però, era la parte emotiva. Dimka, nelle prime settimane al rifugio, non si muoveva mai dal suo angoletto. Era come se volesse restare lì, lontana da tutte le terribili cose del mondo esterno.
Ma alla fine anche quelle ferite sono guarite. La cucciola ha avuto modo di capire che non tutte le persone volevano farle del male e pian piano si è aperta.
Ha iniziato a giocare e correre con tutti gli altri cani e a richiedere sempre le coccole in quei momenti in cui i volontari si distraevano per un po’.
Ora non rimane altro che trovare per lei una famiglia amorevole che la accolga in casa e che le doni tutto l’affetto che merita e che è assolutamente in grado di restituire.