La storia del cane Michele, dalla strada a una casa calda per Natale
Per tutta la vita è stato ignorato e scacciato. I cacciatori lo hanno impallinato riducendolo in gravi condizioni: la storia di Michele
Oggi vi raccontiamo il lieto fine più bello, quello della storia del cane Michele. Il povero animale ha vissuto come un essere invisibile agli occhi di tutti, dimenticato dall’intera società. È rimasto anche vittima dei cacciatori, che lo hanno impallinato riducendolo ad una grave condizione.
Un randagio costretto a lottare ogni giorno per arrivare a quello successivo, cieco ad un occhio, con il corpo ricoperto di ferite e anche una frattura alla spalla.
Fortunatamente, presto la sua situazione è arrivata all’attenzione dei volontari dell’Oipa di Avellino, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali. I ragazzi lo hanno salvato dalle strade, lo hanno curato, gli hanno insegnato l’amore giorno dopo giorno e come fidarsi di un essere umano.
Sono intervenuti anche i volontari dell’oipa di Torino, che si sono occupati invece di accompagnarlo lungo il suo percorso di preaffido. Grazie all’intervento di tutti questi angeli, oggi Michele sta bene ed è felice.
Michele e il suo primo Natale al caldo
Ha trascorso il suo primo Natale al caldo e in compagnia di un meraviglioso uomo che lo ha scelto come cane di famiglia. Michele si sta godendo una vita meravigliosa insieme al suo nuovo papà umano e dopo tanta sofferenza, finalmente è arrivato anche il suo lieto fine.
La maggior parte delle persone, quando vede un cane randagio in gravi condizioni per strada, prosegue per la sua strada ignorando il povero animale. Questo perché la maggior parte della pensione delle persone hanno paura ad avvicinarli, perché potrebbero essere malati o magari aggressivi. Ma quegli animali cercano solo un po’ di amore e un po’ d’aiuto. Nella maggior parte dei casi, vivono per strada proprio per colpa di un essere umano che li ha abbandonati, traditi da un giorno all’altro.
Non bisogna fare chissà cosa davanti ad un cane randagio, basta non rimanere indifferenti e chiamare le associazioni del posto. Saranno poi volontari ad intervenire e a dare a quei poveri cuccioli una seconda possibilità di vita.