La storia di Mani, il cane che ha vissuto per 15 anni incatenato

La storia di Mani, il povero cane costretto a vivere per 15 anni incatenato: è stato salvato e oggi ha una vita migliore

Questa è la storia di Mani, un povero cane che ha trascorso la sua vita incatenato. È stato adottato da cucciolo, ma sin da subito è stato trattato in modo spiacevole da quelle persone che invece avrebbero dovuto amarlo e prendersi cura di lui. Come ogni cucciolo, Mani aveva la passione di mordicchiare le scarpe e le cose per la casa e questo non è stato gradito da quelle persone. Il cane va educato, il suo carattere va formato, ma questo era troppo impegnativo per i suoi proprietari. Così hanno scelto la strada più facile: incatenarlo.

Mani ha vissuto così, legato ad un albero, per circa 15 anni. Il destino ha poi voluto che la sua situazione arrivasse alle orecchie di due soccorritori, un ragazzo e una ragazza, che non ci hanno pensato due volte ad intervenire. Si sono recati sul posto, per vedere se la storia di quel cane legato da anni ad un albero, fosse vera. Hanno visto Mani costretto alla catena, trascurato e malnutrito.

Mani, il cane incatenato

Il salvataggio di Mani, il cane incatenato

Immediatamente hanno cercato di parlare con i proprietari, spiegando loro che avrebbero potuto dare al cane una vita migliore. Sorprendentemente, quelle persone non hanno opposto alcuna resistenza ed hanno consegnato il cane ai due ragazzi.

Mani, il cane incatenato

“Sin da subito è apparso come un animale dolce, nonostante avesse subito anni di maltrattamenti”, ha raccontato uno dei soccorritori.

Mani è stato rimesso in forma e poi i ragazzi si sono occupati di trovargli una famiglia. È stato adottato da una signora meravigliosa e oggi è finalmente felice. Eccolo qui:

Mani, il cane incatenato

“Amiamo fare quello che facciamo, perché oggi questo cane può vivere il resto dei suoi anni con una famiglia amorevole che lo tratterà con rispetto. Come esseri umani è nostro diritto trattare tutti gli animali con rispetto.

Mani, il cane incatenato

Tenerli legati ad un albero con una catena e lasciarli morire di fame, non è umano”, ha concluso il ragazzo.