La storia di Peach. il dolcissimo opossum completamente senza pelo
Un buon samaritano ha trovato Peach sul ciglio di una statale e ha deciso di portarlo in salvo in un rifugio per animali
Quella che vi raccontiamo oggi è la meravigliosa storia del salvataggio di un dolcissimo opossum di nome Peach, che è arrivato nel rifugio della South Plains Wildlife Rehabilitation Center in fin di vita. Grazie all’amore dei volontari e alla solidarietà di tante persone gentili che hanno conosciuto la sua storia, oggi l’animale sta meglio e prospera ogni giorno di più.
Tutto è iniziato quando un uomo di Lubbock, in Texas, ha notato un povero animale sofferente su ciglio di una statale. Da amante degli animali quale è, il buon samaritano ha deciso di fermarsi e di accertarsi delle sue condizioni.
Quando era abbastanza vicino, l’uomo ha capito che si trattava di un povero opossum senza pelo e in fin di vita. Così lo ha messo in una scatola di cartone e lo ha lasciato davanti alle porte del South Plains Wildlife Rehabilitation Center.
I volontari, l’indomani, hanno aperto la scatola e hanno visto una zampa senza pelo sbucare fuori dallo scatolone. Inizialmente erano convinti di aver trovato un gatto abbandonato, ma una volta aperta la scatola, hanno capito che si trattava di un povero opossum sotto peso e completamente glabro.
La solidarietà nei confronti di Peach
Dopo un’attenta diagnosi, il veterinario ha diagnosticato al povero animale una grave forma di alopecia. Era completamente privo di pelo. Quel pelo che, nel suo habitat naturale avrebbe dovuto proteggerlo dal freddo. Se fosse rimasto in giro, quindi, sarebbe presto morto di freddo.
Da qual momento, i volontari hanno iniziato a prendersi cura di Peach 24 ore al giorno. Hanno raccontato la sua storia su internet e la risposta della comunità è stata davvero straordinaria.
Decine di persone hanno spedito dei meravigliosi maglioncini fatti a mano per l’opossum. Grazie al loro gesto, Peach può restare al calduccio avvolto da una morbida e profumata lana.
Le foto dell’animale e la sua storia hanno fatto letteralmente il giro di tutto il mondo. Il personale del rifugio ha detto che, per via della sua alopecia, non potrà mai tornare in natura. Sarebbe troppo rischioso per lui. Ma è già diventato una mascotte della struttura e ben presto diventerà anche un ambasciatore. Andrà in giro per le scuole della città ad insegnare ai bambini l’amore per gli animali.