Sampson, il cane abbandonato dai suoi allevatori perché “diverso”
Era diverso dai suoi fratellini e sicuramente "invendibile". Così gli allevatori lo hanno abbandonato al rifugio: la storia di Sampson
Quando i suoi crudeli allevatori hanno consegnato il piccolo Sampson all’associazione Good Sprout Rescue and Sanctuary, nessuno credeva che ce l’avrebbe fatta. Non solo era troppo piccolo per sopravvivere senza la sua mamma, aveva appena cinque settimane, ma il veterinario ha scoperto che aveva anche una grave infezione al cervello.
I volontari avevano paura che non avrebbe superato nemmeno la prima notte nella clinica veterinaria.
Sampson ci è stato consegnato dai suoi allevatori perché non stava crescendo come il resto dei suoi fratelli e aveva una testa grande e morbida. Era così gonfia a causa di un’infezione e il povero cucciolo non riusciva nemmeno a sollevarla.
Il cucciolo era debole e malnutrito. Il veterinario lo ha tempestivamente sottoposto ad un ciclo di antibiotici, nutrizione per via endovenosa e trasfusioni di sangue. Soltanto dopo aver drenato il liquido nel suo cervello, Sampson ha iniziato a riprendersi.
Nonostante la sua salute e le gravi condizioni in cui era stato tenuto fino a quel momento, il cucciolo ha continuato a combattere contro ogni aspettativa medica.
È sopravvissuto all’infezione, ma il lato sinistro del suo cervello è stato danneggiato in modo permanente, rendendolo un po’… diverso.
Oggi il cagnolino ha difficoltà a gestire le sue emozioni e presenta dei comportamento un po’ “particolari”. Un esempio è il suo “salto mortale“. Così è stato soprannominato dai volontari. Quando è eccitato fa le capriole.
Sebbene Sampson non riesca a controllare la cosa, è sotto la cura di un neurologo certificato. L’esperto ha assicurato che nonostante l’apparenza, non potrebbe mai fare del male ad un essere umano.
Come sta oggi il cagnolino Sampson
Ci saranno sicuramente alcune sfide da affrontare, ma con una sistemazione adeguata e tanto amore, è in grado di vivere una vita (quasi) completamente normale.
Da quando vive al rifugio, il cucciolo ha ricevuto una massiccia effusione di amore e sostegno ed ha conquistato il cuore di migliaia di persone grazie ai social network.
Sono arrivate tantissime richieste di adozione, ma alla fine i ragazzi hanno deciso di tenerlo ancora al rifugio, per assicuragli una vita più felice e più sana.
Guardarlo combattere così duramente per sopravvivere come un piccolo cucciolo malnutrito con la testa grande e molle e vedere dove si trova ora… sembra un sogno. Il miglior sogno.
L’associazione ha denunciato i suoi allevatori e spera che, grazie all’aiuto delle forze dell’ordine, riuscirà a far chiudere la loro attività in modo definitivo.