Uomo di 83 anni uccide il gatto del vicino: rabbia a Massa Carrara

Massa Carrara, uomo di 83 anni denunciato dagli agenti dei Carabinieri per uccisione di animali: il gatto del vicino lo infastidiva

Tanta rabbia a Mulazzo, in provincia di Massa Carrara (Toscana). Un uomo di 83 anni è stato denunciato dai Carabinieri ed accusato di uccisione di animali.

Accusato uomo di 83 anni
Credit: pixabay.com

Il pensionato ha brutalmente ucciso il gatto del suo vicino con una fucilata, per il semplice fatto che “lo infastidiva”. La vicenda è iniziata quando un uomo si è recato alla centrale dei Carabinieri della Compagnia di Pontremoli, spiegando di avere il sospetto che il vicino avesse ucciso il suo gatto.

Accusato uomo di 83 anni
Credit: pixabay.com

In poco tempo una pattuglia si è recata sul posto, per ascoltare la testimonianza del proprietario e cercare il povero animale. Alla fine il gatto è stato trovato senza vita, morto a causa di un colpo di arma da fuoco e poi chiuso all’interno di un sacchetto di plastica. Una morte crudele e che ha suscitato la rabbia di migliaia di utenti sul web.

Le accuse nei confronti dell’uomo di 83 anni

La mattina successiva, gli agenti delle forze dell’ordine sono riusciti a risalire al responsabile. A sparare è stato un uomo di 83 anni, vicino di casa del proprietario del micio. Davanti alla realtà dei fatti e non potendo negare, il pensionato si è giustificato spiegando che l’animale entrava nella sua proprietà e infastidiva i suoi animali.

Accusato uomo di 83 anni
Credit: pixabay.com

Gli agenti delle forze dell’ordine hanno sequestrato le armi e hanno denunciato l’uomo, chiedendo anche al giudice il divieto di detenzioni di armi da fuoco. L’uomo di 83 anni dovrà adesso rispondere delle accuse di uccisione di animali e attendere la decisione del giudice nei suoi confronti.

L’uccisione di animali è un reato previsto dall’articolo 544-bis del codice penale, ai sensi del quale:

Chiunque, per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni. Le circostanze afferenti al caso di necessità contemplano tutti gli espletamenti dei bisogni fisiologici e spirituali. È quindi consentita l’uccisione a fini alimentari e rituali.

L’oggetto tutelato dalla legge è il sentimento verso gli animali, la sensibilità degli esseri umani nei confronti degli amici a quattro zampe.