Vi ricordate Alessandro Cecchetto? Aveva preso a calci il suo cane. È arrivata la notizia che nessuno si aspettava
Il Tribunale ha deciso di restituire il cane al suo proprietario: Alessandro Cecchetto esulta vittoria
Ricordate il video di Alessandro Cecchetto, l’uomo di 39 anni che aveva preso a calci il suo cucciolo di bovaro del bernese? Dopo le immagini diffuse sui social, il povero animale era stato sequestrato e la Procura aveva chiesto una sanzione di 10 mila euro, nei confronti dell’uomo. Pochi giorni fa, è arrivata una notizia che nessuno si aspettava.
Il cucciolo di bovaro bernese è tornato con il suo proprietario. Alessandro, supportato dal suo avvocato, ha chiesto ed ottenuto di scontare la pena con il volontariato e i lavori socialmente utili. Di conseguenza, non può esserci il sequestro dell’animale in questione.
Tante le persone che dallo scorso giugno, chiedono giustizia per l’animale, ma Alessandro oggi esulta vittorioso sul suo profilo Facebook. Il 39enne ha pubblicato una foto insieme al cane: “Abbiamo vinto”.
Poche parole, che hanno fatto infuriare centinaia di persone. È stata lanciata anche una petizione online, sul sito Change.org.
La vicenda risale allo scorso giugno, quando il 39enne di Aosta aveva preso a calci il suo cagnolino di 5 mesi. La scena ripresa in un video, si era rapidamente diffusa, portando all’intervento delle autorità.
Le associazioni e tutti gli amati degli animali, sono ora indignati davanti alla notizia. Il Tribunale, dopo le violente immagini di un uomo che regge un cane con una mano e lo picchia, ha deciso di restituirglielo. Immagini che abbiamo scelto di non mostrarvi, perché potrebbero urtare la vostra sensibilità. Ma se volete vederle, potete farlo QUI.
Alessandro Cecchetto: le parole della presidente dell’Avapa
Laura Verdura, presidente dell’associazione Associazione Protezione Animali Valle d’Aosta, ha raccontato che il cucciolo, dopo l’episodio, si era ritrovato in canile. Ma vista la sua tenera età e per paura che subisse danni psicologici, avevano deciso di trovargli una famiglia affidataria. Famiglia che fino a poco fa si è presa cura di lui e lo ha accudito.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, la notizia della restituzione al possessore.
Nessuno ha potuto opporsi alla sentenza e alla fine, il povero cucciolo è tornato tra le mani di quello che lo aveva picchiato e maltrattato.
Da anni, come associazione protezione animali cerchiamo di diffondere la conoscenza e il rispetto del mondo animale, che passa anche attraverso la presa di coscienza che gli animali non sono nostri e che considerarli tali è il frutto di un egoismo che caratterizza purtroppo il genere umano.