Aggressione ad un bambino di 10 anni mentre giocava a nascondino: salvo grazie alla sorella

L'aggressione di Centocelle è solo l'ultimo di una serie di episodi di bullismo che coinvolgono baby gang. Un problema sociale preoccupante.

Un gioco può davvero finire in un vero e proprio incubo? Pare proprio di sì, e quello che è successo a un bambino di 10 anni ne è la rappresentazione plastica. Il piccolo, mentre giocava a nascondino con gli amici a Centocelle, quartiere di Roma, è stato accerchiato da un gruppo di ragazzini e trascinato via per le scale della metro. Una baby gang era entrata in azione proprio contro di lui.

Baby gang a Roma

L’intervento tempestivo della sorella di 12 anni, che ha assistito alla scena e ha inseguito il gruppo, ha evitato il peggio. Il gruppetto di nigeriani lo stava portando (letteralmente) via. Sono state davvero scene di terrore quelle che si sono viste a Centocelle.

Baby gang a Roma

Il bambino, decisamente terrorizzato, è stato strattonato e picchiato dal gruppo di bulli, mentre la sorella urlava per attirare l’attenzione. Il padre, che si trovava a poca distanza, è intervenuto subito, mettendo in fuga la baby gang.

Quello che ha avuto luogo a Roma potrebbe essere un trauma indelebile. Il bambino, sotto shock, non riesce ancora a riprendersi dall’accaduto. Il padre, sconvolto, ha denunciato l’episodio sui social, pubblicando la foto del gruppo di bulli scattata dalla figlia.

L’uomo, nella speranza di trovare altri testimoni o vittime della stessa baby gang, chiede aiuto alla comunità online. Una residente del quartiere conferma la pericolosità del gruppo, raccontando di un simile episodio accaduto a sua figlia. Insomma, non sarebbe la prima volta che il gruppetto si scaglia contro altri bambini.

Baby gang a Roma

L’aggressione di Centocelle è solo l’ultimo di una serie di episodi di bullismo che coinvolgono baby gang. Un problema sociale preoccupante che richiede un intervento deciso e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e della comunità. Specie per quanto riguarda i presidi giovanili che impiegano tempo e risorse nella formazione e nell’aggregazione dei più piccoli.

Il brutto episodio accaduto a questo bambino ci invita a riflettere sulla gravità del fenomeno del bullismo e sulla necessità di educare i ragazzi al rispetto e alla tolleranza. Serve impegno per contrastare questa dilagante piaga e creare una società più sicura. Certamente continuano le indagini per scoprire di chi si sia trattato e quante altre persone siano state coinvolte dalla stessa baby gang.