Alessandro Impagnatiello confessa e si sistema il cappello: è nel reparto dei detenuti a rischio
Guardandosi allo specchio si sistema come se nulla fosse stato
Quando Alessandro Impagnatiello confessa di aver tolto la vita alla compagna, Giulia Tramontano, il suo comportamento ha lasciato gli inquirenti senza parole. Dopo aver detto cosa era successo realmente la notte tra mercoledì e giovedì scorso, il giovane, come se nulla fosse, si è specchiato per aggiustarsi il cappellino che aveva in testa. Ora si trova a San Vittore, nel reparto tra i detenuti a rischio.
Alle 7.30 di giovedì scorso i magistrati hanno firmato il fermo di Alessandro Impagnatiello, con le accuse di omicidio aggravato, procurato aborto e occultamento di cadavere. I Carabinieri della Caserma di Senago lo hanno poi scortato in carcere a San Vittore.
Sette pagine di verbale sono state riempite, tra il racconto dell’omicidio della compagna e il tentativo di bruciare il corpo. Da 24 ore non dormiva, ma prima di salire in macchina si è fermato davanti a una vetrata per specchiarsi e sistemarsi il suo cappellino da baseball beige.
Il responsabile del bar dell’Hotel Armani, secondo quanto riportato dai magistrati, è un narcisista manipolatore, un bugiardo seriale in grado di creare vite parallele e giocare sui sensi di colpa di chi ha di fronte.
Lo si capisce nelle chat con Giulia. Quando lei, ad esempio, le scrive di volerlo lasciare per sempre perché è stanca delle sue bugie, lui la fa sentire in colpa dicendo che non sarebbe una gran madre se lo facesse.
Alessandro Impagnatiello confessa e poi si sistema il cappello davanti a una vetrata prima di andare in cella
Il 30enne ha raccontato ai magistrati di aver fatto del male alla sua compagna incinta al settimo mese per il troppo stress che quella situazione aveva creato, anche sul lavoro.
Lo chiamavano lurido dopo aver saputo dei suoi tradimenti. Durante il racconto ai magistrati non si ferma, è un fiume in piena, mentre la mamma da Mara Venier lo definisce come un mostro e chiede scusa.