Alexa Bartell morta dopo che hanno lanciato un masso sulla sua auto: arrestati tre ragazzi
Arrivati gli arresti per la triste vicenda che ha portato al decesso di Alexa Bartell, è morta per un masso che ha colpito la sua auto
Una svolta importante è quella che hanno scoperto gli inquirenti sul sinistro che ha portato al prematuro decesso di Alexa Bartell. Tre ragazzi di età compresa tra i 18 ed i 20 anni sono stati arrestati con l’accusa di delitto, poiché li hanno incastrati da alcuni immagini delle telecamere.
I giovani in quella giornata non hanno tirato un masso solo alla macchina di quella ragazza, ma almeno ad altre 7. Per fortuna però, negli altri casi, non hanno portato al decesso dell’automobilista.
Erano le 22.45 di mercoledì 26 aprile. Alexa era alla guida della sua macchina e stava tornando a casa dopo il suo turno di lavoro. Viveva nello stato del Colorado.
Stavano parlando delle solite cose e fino a quel momento, per entrambe sembrava essere una serata come le altre. La giovane le stava parlando di cosa le era accaduto in quella giornata.
Quando all’improvviso, la sua amica non ha sentito più la sua voce. Ha provato a chiamarla più volte, ma non avendo mai ricevuto una risposta, ha deciso di localizzare il suo telefono.
Una volta arrivata sul posto, ha fatto la straziante scoperta. La ragazza purtroppo era già senza vita, dopo che un masso ha colpito la sua auto, senza lasciarle scampo. Ha chiesto il tempestivo intervento delle forze delle ordine. Questi ultimi hanno avviato tutte le indagini del caso.
Gli arrestati per il decesso di Alexa Bartell
I colpevoli si chiamano Joseph Koenig, Nicholas Karol-Chik e Zachary Kwak e sono tutti accusati di delitto di primo grado. Il più piccolo di loro, che ha circa 18 anni, ha spiegato cosa è successo quella sera.
Joseph il primo, ha spiegato appunto che una volta colpita l’auto con quel masso gigante, sono andati subito a vedere. Ha dichiarato di aver scattato una foto alla macchina e poi sono subito fuggiti via.
Nessuno dei tre nel parlare dell’accaduto, ha mostrato dei sensi di colpa. Gli agenti però, sono riusciti ad incastrarli da alcune testimonianze e da alcuni immagini delle telecamere della zona. Ora si trovano tutti in arresto e presto potranno avere il loro processo.