“Amore sto per partorire” va a svegliare il compagno per farsi accompagnare in ospedale, poi la tragica scoperta
Una donna incinta prova a svegliare il compagno per andare in ospedale, poi la terribile scoperta...
Nel momento in cui due persone scoprono di aspettare un figlio, sorgono molte emozioni contrastanti. La felicità e la gioia si mescolano con l’ansia e la preoccupazione di non essere all’altezza di questo arduo compito. L’amore e la gioia di vedere il nascituro però, vincono ogni altra emozione. Purtroppo non tutti i genitori hanno la fortuna di assistere alla nascita del proprio figlio. Proprio come è accaduto a Rebecca Moss e Thomas Gibson la mattina del cesareo programmato, una tragedia che, forse, poteva essere evitata.
Rebecca Moss, incinta di 40 settimane, la mattina del cesareo programmato è andata a svegliare il compagno Thomas Gibson ma nel farlo ha scoperto l’impensabile. L’uomo, di quarant’anni, la sera precedente si era addormentato sul divano mentre la compagna dormiva a letto. Quando la mattina seguente, verso le 05:30, Rebecca ha provato a svegliare Thomas, lo ha trovato freddo e rigido. La vicenda è avvenuta il 7 giugno del 2023 a Manchester.
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Oggi, dopo quasi un anno, si sono scoperte le cause del decesso. Gibson ha perso la vita per un arresto cardiaco causato da un’aritmia. In quel terribile giorno, Rebecca aveva programmato il cesareo per far nascere la loro amata primogenita. Thomas era entusiasta di diventare padre e, in ogni suo momento libero, costruiva ed arredava la cameretta della bimba. Purtroppo, l’uomo non ha potuto conoscere la sua amata figliola, nata qualche ora dopo quello stesso giorno.
Dall’inchiesta è emerso che Gibson si era recato al Wythenshawe Hospital A&E di Manchester il 27 maggio 2023. L’uomo soffriva di dolori allo stomaco da diverse settimane e aveva deciso di sottoporsi ad alcuni controlli per scoprire la causa di tale malessere. Thomas viene visitato da un medico neo-abilitato che, come da protocollo, ha eseguito tutti gli accertamenti. Dagli esami emerge un’anomalia cardiaca ma, il medico vista l’assenza di sintomi, crede che non si tratti di una situazione pericolosa. L’anomalia riscontrata dagli esami si è poi rivelata un’aritmia che, dopo 10 giorni, ha causato l’arresto cardiaco.
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L’ospedale ha ammesso l’errore e attraverso il suo consulente, Matthew Thornber, fa sapere che la condizione in questione richiedeva esperienza per poter essere individuata. Un errore che è costato la vita di un uomo e di un futuro padre. Oggi la piccola ha un anno ed ogni sera lei e la sua mamma, salutano e danno la buonanotte al loro angelo custode.