Amy Harrison, lasciata sola durante il travaglio: la figlia muore

La denuncia di una madre chiamata Amy Harrison: lasciata da sola dai medici durante il travaglio, perde la sua bambina

La denuncia di una mamma ha fatto il giro del mondo. Il suo nome è Amy Harrison ed è stata ricoverata all’ospedale Royal Oldham Hospital, nella Greater Manchester, per dare alla luce la sua bambina.

La denuncia di Amy Harrison

Purtroppo ha perso la piccola Harper e oggi punta il dito contro i medici, incolpandoli di averla lasciata sola durante il travaglio.

I team ospedaliero le ha indotto il parto e dopo qualche ora, sono arrivate le prime contrazioni. Contrazioni che sono proseguite fino al giorno successivo e per tutto il tempo, come lei stessa ha denunciato, veniva lasciata da sola.

Non sentendo muovere la bambina, ho chiesto di poter essere visitata, ma mi avevano controllato due ore prima, così me l’hanno negato.

La denuncia di Amy Harrison

La Pandemia ha cambiato la vita di molte persone e per colpa dell’emergenza sanitaria, Amy Harrison si è ritrovata sola a tener testa ai suoi insopportabili dolori. Ha continuato a stare male, fin quando non è arrivato il cambio turno. È stato allora che è arrivata un’altra ostetrica, alla quale ha spiegato che non sentiva più Harper muoversi nel suo grembo.

Vedendo la preoccupazione nei suoi occhi, l’ostetrica ha richiesto un’ecografia. Purtroppo la bambina era già senza vita. A quel punto, i medici hanno deciso di sottoporla ad un parto cesareo d’urgenza. Amy ha potuto prendere tra le braccia sua figlia morta.

La vicenda le ha stravolto la vita ed ha deciso di sporgere denuncia contro l’ospedale. La stessa società ospedaliera ha ammesso che forse, se avessero prestato più attenzione alle sue richieste e alle sue condizioni, Harper oggi sarebbe viva.

La denuncia di Amy Harrison

I medici avrebbero dovuto portarla in sala travaglio dopo l’induzione del parto e avrebbero dovuto monitorarla in modo costante.

Ho voluto raccontare tutto, perché spero possa essere di lezione per tutti. Perché spero che non si ripeta mai più una cosa del genere. Chiedo a tutte le donne di non rimanere in silenzio e di seguire il proprio istinto, quando sentono che qualcosa non va. Di pretendere che qualcuno le ascolti. Prima di tutto, bisogna ascoltare il proprio corpo. Se i medici fossero intervenuti alla mia richiesta, Harper sarebbe qui con me.