Andrea Nardelli, morto nell’incidente in elicottero in Puglia: il dolore del papà

Parole di rabbia e dolore quelle pronunciate dal papà di Andrea Nardelli: "Non so chi abbia dato l'ok per il decollo"

Sono parole di estremo e incalcolabile dolore, quelle pronunciate dal papà di Andrea Nardelli, il 39enne aiuto pilota che nella mattinata di sabato scorso ha perso la vita nell’incidente avuto da un elicottero sul Gargano, in Puglia. L’uomo ha raccontato che suo figlio era molto attento ed un pilota esperto: “Sapevano del maltempo, non si chi abbia dato l’ok per il decollo“.

Andrea Nardelli Puglia

Quanto accaduto in Puglia nella mattinata di sabato scorso è una tragedia senza fine. Sette persone hanno perso la vita in un drammatico incidente in elicottero avvenuto sulle colline del Gargano, nella zona di Castel Pagano in agro di Apricena.

Sul velivolo c’erano i due piloti Luigi Ippolito e Luigi Nardelli, il medico del 118 Maurizio De Girolamo e un’intera famiglia di turisti provenienti dalla Slovenia. Si chiamavano Bostjan Rigler, di 54 anni; Jon Rigler di 44; MatejaCurk Rigler, di 44; e la piccola Liza Rigler, di 13 anni.

L’elicottero era partito da Foggia e doveva raggiungere le isole Tremiti, ma qualcosa durante il tragitto è andato storto e il velivolo si è schiantato al suolo.

Ora la Procura di Foggia, che ha affidato le indagini al comando dei Carabinieri delle stessa provincia pugliese, ha aperto un’inchiesta contro ignoti per il reato di disastro aviatorio colposo plurimo e omicidio colposo plurimo.

Le parole del papà di Andrea Nardelli

Elicottero precipitato in Puglia

Chi vuole sapere la verità e scoprire ciò che è successo in quei tragici momenti e in quelli subito precedenti, sono ovviamente anche le famiglie delle vittime.

In particolare il papà di Andrea Nardelli, il 39enne che era a bordo dell’elicottero nelle vesti di aiuto pilota.

Elicottero precipitato in Puglia
Credit: Vigili del Fuoco

L’uomo ha voluto recarsi di persona sul luogo in cui si è schiantato l’elicottero su cui viaggiava su figlio. I due si erano sentiti la sera prima del disastro.

Sapevamo tutti che c’era una forte perturbazione sul Gargano, tant’è che venerdì l’elicottero non era nemmeno partito. Sapevamo che le condizioni non erano ideali ma non so da chi sia arrivato l’ok per il decollo.

Forse dalla torre di controllo, non lo sappiamo. Spetterà ai periti e ai tecnici dell’Aeronautica accertare cosa sia successo ieri mattina. Ma a prescindere dalle cause, questo non ci restituirà nostro Andrea. Perdere un figlio di 39 anni è un dolore che non si può spiegare.