Aperto un fascicolo per omicidio volontario, al momento nessun indagato: ascoltato il compagno di Anica Panfile
Anica Panfile non si è tolta la vita, qualcuno le ha fatto del male e poi ha gettato il suo corpo nel fiume. Si cerca il colpevole
Quanto accaduto ad Anica Panfile è avvolto nel mistero. La mamma 31enne è stata trovata senza vita in un’ansa del fiume Piave, dopo l’allarme di un pescatore. Era scomparsa da 3 giorni e il suo compagno aveva sporto denuncia.
Subito dopo il ritrovamento, gli inquirenti hanno ipotizzato ad un gesto estremo. La donna era uscita di casa per andare a fare le pulizie in un’abitazione privata, lo faceva per arrotondare soldi. Lavorava anche nella cucina di una casa di riposo. Tuttavia, non ha mai fatto ritorno dalla sua famiglia e di lei si sono perse le tracce per tre giorni.
È stato un pescatore a notare il corpo di una donna nel fiume e a chiamare subito le forze dell’ordine e i soccorsi.
Dopo l’esame medico, è emerso che Anica Panfile non si è tolta la vita. Sul suo corpo sono stati rinvenuti gravi traumi in testa e sul volto, compatibili con colpi di un’arma contundente. Non solo, nei polmoni della 31enne non c’era acqua. Ciò indica che non è morta annegata, ma che è stata gettata nel fiume solo dopo il decesso.
Anica Panfile: si indaga per delitto volontario
La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per delitto volontario. Al momento non vi sono indagati iscritti nel registro, ma gli inquirenti hanno già ascoltato il compagno. Anica viveva con l’uomo e i suoi figli, si era separata dall’ex da ormai 5 anni.
I suoi cari l’hanno ricordata come una donna che amava la vita e amava i suoi figli, mai avrebbe fatto loro del male con un gesto del genere. Per questo, non hanno creduto al gesto estremo. Ora, pretendono la verità e chiedono agli agenti di visionare le telecamere di sorveglianza per l’intero tragitto percorso dalla donna. Qualcuno le ha fatto del male e ha spezzato la sua vita. Qualcuno deve pagare.