Ayman Serti, morto carbonizzato a Messina: la famiglia non crede all’ipotesi del suicidio
Ayman Serti è stato trovato morto, avvolto dalle fiamme, per strada. Era uscito di casa per andare a comprare le pizze per tutta la famiglia
Il caso di Ayman Serti è ancora avvolto nel mistero. Il sedicenne di origine marocchina, che viveva a Merí, in provincia di Messina, insieme alla sua famiglia, è stato trovato senza vita per strada, avvolto dalle fiamme.
Il sedicenne è uscito di casa per andare a comprare le pizze per la sua famiglia e non ha fatto più ritorno. Il fratello lo ha chiamato decine di volte, senza mai ricevere una risposta e così la famiglia ha lanciato l’allarme. Poi lo straziante epilogo.
Gli inquirenti stanno battendo la pista di un gesto estremo, ma la famiglia non crede a questa ipotesi.
Ayman Serti era un ragazzo tranquillo, che non aveva problemi e non era vittima di bullismo. Non aveva alcun motivo per togliersi la vita. Questo ciò che pensano i familiari e, attraverso il loro legale, chiedono verità e giustizia.
Prima di uscire di casa, il sedicenne ha ricevuto un messaggio su WhatsApp. Da quel momento si è mostrato frettoloso agli occhi dei suoi familiari. Anche al gestore della pizzeria, aveva chiesto di sbrigarsi, perché doveva andare via. Ha poi incontrato qualcuno? Un appuntamento finito male? La decisione improvvisa di togliersi la vita proprio a seguito di quell’incontro misterioso?
Tutte domande che per ora non hanno ancora trovato una risposta. Gli inquirenti stanno esaminando il cellulare del ragazzo, con la speranza di trovare indizi utili a risolvere il caso e con lo scopo di trovare quel messaggio WhatsApp che Ayman Serti avrebbe ricevuto prima di uscire di casa.
Ayman era un ragazzo tranquillo. Non era vittima di bullismo, aveva lasciato la scuola per perito industriale e si era trasferito all’istituto alberghiero di Barcellona Pozzo di Gotto. Non aveva problemi particolari, perché si sarebbe dovuto uccidere?
Gli inquirenti hanno trovato accanto al suo corpo senza vita, avvolto dalle fiamme, una bottiglietta con del liquido infiammabile e non hanno individuato alcun segno di violenza sul corpo. Nei giorni scorsi è stata eseguita l’autopsia e ora si attendono i risultati, che potrebbero essere fondamentali per ricostruire la dinamica del decesso.