Bambino morto prima del parto: la famiglia distrugge la clinica Zancla a Palermo

Ecco cosa è successo

Tragedia in una casa di cura a Palermo per la morte di un piccolo che doveva nascere. I famigliari del bambino morto prima del parto presso la clinica Zancla della struttura ospedaliera della città siciliana hanno dato in escandescenza per il fatto. E hanno distrutto gli arredi aggredendo il personale. La Procura intanto ha aperto un’inchiesta per la morte del piccolo.

clinica Zancla a Palermo
Fonte da foto Pixabay

Il bambino è morto in utero, mentre la sua mamma si trovava ricoverata presso la Casa di cura Triolo Zancla a Palermo, in Sicilia. La donna di 21 anni ha partorito suo figlio e purtroppo era già morto. I genitori hanno già esposto regolare denuncia e la Procura ha aperto un’inchiesta.

La Procura ha anche disposto l’autopsia per stabilire quali sono state le cause della morte del piccolo nato morto. Oltre alla denuncia dei genitori, ce n’è un’altra, quella del diretto sanitario della struttura. Perché i parenti del piccolo hanno minacciato i medici e distrutto tutto.

Dopo la notizia della morte del piccolo, alcuni parenti della donna hanno iniziato a minacciare i medici, barricandosi dentro la struttura. Altri hanno fatto irruzione, distruggendo tutto quello che incontravano. E anche aggredendo due dipendenti.

Il direttore sanitario della casa di cura, Luigi Triolo, ha denunciato il padre e lo zio del bambino, con le accuse di vandalismo, minacce e aggressione.

Fonte da foto Pixabay

Bambino morto prima del parto, cosa è successo presso la clinica di Palermo?

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, domenica pomeriggio la donna di 21 anni al nono mese di gravidanza e già madre di due figli era nella clinica per il tracciato di routine, che ha svelato che il battito cardiaco del piccolo non c’era più.

Bambino morto prima del parto
Fonte da foto Pixabay

Una successiva ecografia ha confermato purtroppo la morte. Subito sono arrivati nella clinica i parenti e, come si comprende dalle telecamere di videosorveglianza, hanno distrutto un totem delle prenotazioni, sedie, mobili e rotto l’ascensore. Solo l’intervento di cinque volanti della polizia ha riportato ordine.