Benno Neumair: “Papà mi dava del fallito, così l’ho zittito”

Benno Neumair ha confessato tutti i dettagli del tremendo omicidio di Peter Neumair e Laura Perselli: un racconto agghiacciante

Ormai non ci sono più dubbi: Benno Neumair ha ucciso i suoi genitori. La confessione del giovane ragazzo è stata pubblicata dalle autorità competenti e sono emersi i dettagli dell’omicidio: un uccisione a sangue freddo e senza ripensamenti.

Benno Neumair ora resterà in carcere fino alla sentenza definitiva, per l’omicidio della mamma Laura Perselli il ragazzo potrebbe essere accusato di omicidio premeditato, sembra infatti che i due siano stati uccisi in due momenti diversi.

Benno Neumair

Laura Perselli non era in casa al momento dello strangolamento di Peter Neumair, ma quando è tornata ha trovato il figlio con l’arma in mano, pronto a togliere la vita anche a lei. Il giovane body builder racconta:

Papà mi rinfacciava che non valevo niente. Si parlava delle mie responsabilità, di mia sorella…Mi sono sentito alle strette e mi sono rifugiato in camera mia. A quel punto vengo incalzato anche se volevo stare in pace. Volevo solo il silenzio. Così l’ho zittito. Ho preso dalla bacinella di plastica dei miei attrezzi la prima corda di arrampicata che ho trovato.

Poi il racconto prende una piega economica, sembra infatti che in famiglia c’erano dei problemi legati ai soldi dovuti alla mancanza di responsabilità proprio da parte del figlio maggiore della coppia:

neumair

Ai miei genitori davo 350 euro di affitto da quando sono tornato a Bolzan. Mio padre voleva che prendessi l’appartamento di sotto, altrimenti mi avrebbe chiesto 700 euro a partire da gennaio. Io avevo risposto che non era giusto, mentre lui insisteva che dovevo uscire di casa e che mia sorella si pagava già da sola un appartamento in Germania. Io mi sentivo male dentro.

L’omicidio è avvenuto una volta che Peter Neumair è salito in camera di Benno che stava riposando, lì il ragazzo non ci ha visto più:

L’ho zittito con una corda. Eravamo in corridoio, siamo cascati insieme per terra e non so se l’ho strozzato da dietro o da davanti. Ho stretto molto forte, poi sono rimasto seduto o sdraiato in corridoio. Ha suonato il cellulare e probabilmente ho risposto. Poi mi sono sentito di nuovo agitato quando ho sentito il rumore del cellulare e del chiavistello. Mi sono mosso verso la porta con ancora il cordino in mano. Mia mamma è entrata in casa e mi è venuto di fare la stessa cosa, senza neppure salutarla.