Bimba di 5 anni positiva curata a Napoli con una cura sperimentale
Salvata con una cura sperimentale la bimba di 5 anni positiva al Coronavirus e grave
Una bimba di 5 anni positiva al Coronavirus a Napoli era in gravi condizioni. Dopo essersi negativizzata ha sviluppato una sindrome infiammatoria multisistemica collegata alla Covid-19. Ma per fortuna è stata salvata all’ospedale Santobono del capoluogo campano grazie a una cura sperimentale.
Questa è la storia di Luisa, un nome di fantasia collegato a una bambina di 5 anni che dopo essere risultata positiva al Coronavirus e dopo aver ricevuto un esito negativo dal successivo tampone, ha dovuto affrontare un’infiammazione molto grave.
La bambina si trovava ricoverata a Napoli. Dopo la negativizzazione, la piccola si è ammalata di una grave infiammazione provocata proprio dal Coronavirus.
Il dottor Vincenzo Tipo, responsabile del Pronto Soccorso dell’ospedale pediatrico napoletano, racconta come hanno trattato la piccola paziente.
Luisa era risultata positiva al Coronavirus più di un mese fa. Non ha mai sviluppato i sintomi e dopo poco si è negativizzata. Dopo tre settimane, però, la piccola ha cominciato ad avere febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, congiuntivite, dolori addominali.
Nel primo ospedale in cui è stata portata, i medici hanno fatto la diagnosi di peritonite. Ma non erano convinti e così l’hanno mandata al Santobono. Qui scoprono che soffre di MIS-C, una sindrome infiammatoria multisistemica correlata al Coronavirus.
La cura sperimentale per la bimba di 5 anni positiva al Santobono di Napoli
I medici sottopongono prima la piccola a terapie convenzionali, senza ottenere risposta. Le sue condizioni di salute peggiorano e propongono ai genitori una terapia off label, in via sperimentale.
Dopo la prima somministrazione, Luisa inizia a riprendersi fino alla guarigione completa.
Questo maledetto virus è subdolo e può far male, molto male, ad adulti e bambini, senza guardare in faccia a nessuno!! Unica arma per fermarlo è il vaccino. Io mi vaccinerò, per me stesso, per la mia famiglia, per le persone a cui voglio bene, ma anche per Luisa.
Queste le parole del dottor Tipo, che ringrazia tutti i medici, gli infermieri e gli Oss che lavorano affinché i pazienti possano riprendersi presto.