Brescia, la giustificazione del papà di Viola Balzaretti sul fucile carico

Brescia, la spiegazione del papà di Viola Balzaretti sul motivo per cui teneva il fucile carico nella sua abitazione

I fatti per la tragica morte di Viola Balzaretti sono talmente chiari che il pm di turno ha deciso di non disporre l’autopsia. Inoltre, il papà ha anche dato una spiegazione sul motivo per il quale teneva il fucile carico nella sua abitazione.

papà viola balzaretti

Una vicenda drammatica, che ha scosso l’intera comunità, ma soprattutto la famiglia. I genitori sono molto conosciuti poiché sono entrambi dottori. In più, il padre Roberto dal 2009 al 2019 è stato anche assessore al comune.

Stando alle informazioni che hanno reso note i media locali, il dramma si è consumato intorno alle 16.30 di sabato 16 ottobre. Precisamente nell’abitazione che si trova a San Felice di Benaco, in provincia di Brescia.

Il fratellino minore era nella camera da letto e teneva in mano il fucile. È proprio in quel momento che Viola Balzaretti è entrata nella stanza ed il piccolo come per gioco, ha imbracato l’arma e la puntata verso di lei. Purtroppo però, ha premuto per sbaglio il grilletto e la ragazza è stata colpita in pieno petto. È morta sul colpo.

papà viola balzaretti

Gli inquirenti hanno avviato subito le indagini sull’accaduto. Hanno sottoposto entrambi i genitori ad interrogatorio. La mamma ha detto che era in un’altra stanza della casa e che appena ha sentito lo sparo è andata di corsa a vedere.

Le parole del papà di Viola Balzaretti sull’accaduto

Il papà, invece, dopo un lungo interrogatorio ha raccontato passo dopo passo tutto ciò che è avvenuto in quei minuti drammatici. Inoltre, sul motivo per cui il fucile era carico, ha detto:

Non ricordavo fosse carico, è stata per me una imperdonabile disattenzione.

Giacomo il fratello minore di Viola, appena si è reso conto di aver fatto partire il colpo e di aver ucciso la sorella, è uscito di corsa dalla sua abitazione.

papà viola balzaretti

Una sua vicina di casa infatti ha raccontato che urlava: “Non sono stato io!” Il pm di turno Francesco Carlo Milanesi ha iscritto il papà sul registro degli indagati, per il reato di mancata custodia delle armi. Inoltre, ha anche deciso di non disporre l’autopsia sul corpo, poiché i fatti sono chiari.