Cambia ancora la data per il funerale di Giulia Cecchettin: sarà il padre a decidere il giorno
Cambia la data per il funerale di Giulia Cecchettin: sarà il suo papà a scegliere un giorno della prossima settimana
Hanno deciso di cambiare di nuovo la data per l’ultimo straziante addio a Giulia Cecchettin. Una notizia arrivata nella tarda mattina di ieri, mercoledì 29 novembre, dopo una riunione del Comitato provinciale, per l’ordine e la sicurezza.
A scegliere il giorno esatto in cui si potrà dire addio alla 22enne, sarà proprio suo padre Gino, che in questi giorni con gli altri suoi due figli, ha scelto di rimanere in silenzio.
Il sindaco di Padova, città in cui verrà celebrato il rito, aveva annunciato prima che avrebbero celebrato il funerale nella giornata di 2 dicembre. Tuttavia, questa data non ha poi avuto conferme.
Nella giornata di venerdì 1 dicembre, è in programma l’autopsia sul corpo della ragazza. L’ultimo addio invece, sarà celebrato nella Basilica di Santa Giustina a Padova, durante la settimana prossima.
Per questa giornata, è prevista una grande folla di persone. Ancora non confermata, è la presenza della premier Giorgia Meloni. Per questo si pensa anche a mettere dei maxi schermi in diversi punti della piazza.
Il delitto di Giulia Cecchettin, commesso dal suo ex fidanzato Filippo Turetta
Giulia Cecchettin ha perso la vita nella sera dell’11 novembre. Era uscita con il suo ex fidanzato Filippo Turetta, con cui era rimasta amica, perché doveva scegliere le scarpe per la sua laurea.
Dopo il giro al centro commerciale e la cena, hanno avuto una discussione. Un testimone ha detto di aver visto il ragazzo colpire la giovane, in un parcheggio a 150 metri dalla casa di Giulia.
La 22enne nella zona industriale di Fossò, era riuscita ad uscire dalla macchina. Però è proprio a quel punto che in un video, si vede Filippo andarle dietro di corsa, spingere e farle sbattere la testa a terra. Alla fine l’ha colpita con diversi fendenti, per provocare il suo decesso.
Proprio durante quella notte il ragazzo si è liberato del corpo, vicino al lago di Barcis. Da lì è iniziata la sua fuga. Si è conclusa 7 giorni dopo, mentre era fermo sulla corsia di emergenza, dell’autostrada che porta alla città di Lipsia, in Germania. Filippo durante il primo interrogatorio con il Gip, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, confermando il delitto, ma poi si è avvalso della facoltà di non rispondere.