Carlos Bilardo non sa della morte di Diego Armando Maradona
L'ex allenatore della Nazionale Argentina, Carlos Bilardo, non sa della morte di Diego Armando Maradona
La notizia della morte di Diego Armando Maradona si è diffusa in tutto il mondo con una velocità incredibile. Ma nonostante ciò, c’è una persona che è ancora all’oscuro di cosa è accaduto. Si tratta di Carlos Bilardo, l’ex allenatore de El Pibe de Oro. L’oggi 82enne lo ha guidato nella Nazionale Argentina.
La famiglia dell’uomo sta facendo in modo che Carlos non venga a sapere della tragica notizia, per paura di una sua reazione, che potrebbe compromettere il suo stato di salute. L’ex allenatore è affetto dalla sindrome di Hakim-Adams, una grave malattia neurodegenerativa.
I due avevano un legame speciale. Un legame che andava oltre il campo da calcio. Maradona è sempre stato come un figlio per Bilardo. Ed è per questo che la famiglia ha scelto di non metterlo al corrente della sua morte.
Il fratello dell’uomo, Jorge Bilardo, ha raccontato che l’infermiera che vive con lui e che se ne prende cura da tempo, era già stata messa al corrente di ciò che avrebbe dovuto fare quando un giorno sarebbe arrivata per lui una notizia del genere. Dal giorno della morte di Diego Armando Maradona, all’82enne è stato vietato di vedere la tv:
Gli hanno detto che il cavo della tv è rotto. Non so se e quando glielo diremo. Mio fratello e Maradona erano molto legati. Per Carlos era come un figlio. Insieme hanno condiviso molto più che uno spogliatoio.
Il racconto del fratello di Carlos su Diego Armando Maradona
Ricordo che un giorno mi chiamarono, chiedendomi se Diego avrebbe potuto giocare una partita di beneficenza. Una raccolta fondi per un ragazzo che doveva subire un’operazione negli Stati Uniti. Diego accettò subito, ma nonostante la numerosa gente, i soldi raccolti non erano sufficienti. Diego ci disse: tranquilli, metto io quello che manca.
Con queste parole, Jorge ha voluto far capire quanto bene ci fosse tra l’ex calciatore e l’ex allenatore. Erano sempre pronti a sostenersi, generosi l’uno con l’altro e soprattutto umili, perché consapevoli delle loro radici.