Carolina Marconi sterile dopo le chemio. Ha avviato una raccolta fondi: “Per lo Stato non sono guarita”

Carolina Marconi non può adottare un bambino, così ha deciso di avviare una raccolta fondi per tutte le persone nella sua situazione

Carolina Marconi ha superato la sua lotta contro il cancro al seno e più volte, durante le interviste, ha rivelato il suo desiderio di diventare mamma.

Carolina Marconi discriminazione malattia

Vuole adottare un bambino, ma la legge non glielo consente. I malati oncologici guariti, come lei stessa ha spiegato in diretta tv, non possono adottare un figlio o chiedere mutui per i 5 anni successivi. Troppo alto il rischio di una ricaduta.

L’ex gieffina ha confessato di sentirsi discriminata ed ha così deciso di dare vita lei stessa ad una battaglia, per tutte le persone nella sua stessa situazione. Ha avviato una raccolta firme sul suo profilo social che ha già superato le 60 mila firme. Pochi giorni fa aveva scritto:

60 mila volte grazie di cuore ..🙏🏽❤️altre 40 mila firme ed arriveremo a quota 100 mila per chiedere l’approvazione della legge sul Diritto all’oblio oncologico ..uniti siamo una forza incredibile… grazie che Dio ve lo ripaghi in tante cose belle ..davvero grazie a tutti ❤️Vi voglio bene.. non si molla 💪🏽💪🏽💪🏽.

 

 
 
 
 
 
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Carolina Marconi sterile dopo le chemio

Carolina Marconi ha rivelato, al settimanale Chi, che dopo le chemio è diventata sterile. Ha congelato un solo ovulo e oggi ha solo il 10% di possibilità di rimanere incinta:

Anche solo per un periodo, le chemio, in sostanza, ti rendono sterile. Così, io, prima di iniziarle, ho congelato un ovulo. Uno solo. Dunque, ho il 10% di possibilità di rimanere incinta: avrei dovuto congelarne 10, ma non potevo fare terapie ormonali con il tumore al seno, sarebbero state un accelerante per il male.

Carolina Marconi discriminazione malattia

Al momento però Carolina non può cercare di avere un figlio e così ha provato la strada dell’adozione, non immaginando la grande delusione a cui sarebbe andata incontro.

Mi sono anche informata sull’utero surrogato, conosco persone che vi hanno fatto ricorso, ma, come dire, per me è troppo. Parlo solo per me, ovviamente. E poi ci sono tanti bambini spaventati, abbandonati… Ma perché devo andare in America, a Los Angeles, stare lì un anno? Ma perché non adottare un bambino cui dare tutto il mio amore? Fra me e Alessandro, i nostri fratelli, le nostre sorelle, i nipoti, i miei e i suoi genitori, c’è una certezza: se adottassimo un bambino, quel bambino crescerebbe viziato. Se per i medici sono guarita, per lo Stato non lo sono. Per ogni tipo di tumore bisogna aspetare un tot di tempo: 5 anni, 10, 20… io per il mio devo aspettare 5 anni: potrei adottare, dunque, a 49 anni. E intanto i bambini crescono nelle strutture. È un sistema che va cambiato.

Ed è così che Carolina Marconi ha deciso di avviare la sua battaglia per cambiare il sistema. Ha avviato la raccolta firme con l’aiuto l’Associazione italiana oncologia medica. Come lei stessa ha spiegato, l’oblio oncologico è già una legge in altri stati, come l’Olanda, il Belgio e la Francia.