Caserta, donna rifiuta la trasfusione di sangue e si lascia morire, con l’appoggio della famiglia

RABBIA A CASERTA: il medico poteva salvarla, ma lei ha preferito lasciarsi morire. I figli hanno esultato dentro l'ospedale: "brava mamma, hai dato una lezione ai medici e al reparto".

A raccontare con rabbia la spiacevole vicenda, è stato Gianfausto Iarrobino, il primario della chirurgia generale dell’ospedale di Piedimonte Matese, in provincia di Caserta. Secondo quanto riportato, una donna di circa 70 anni, Testimone di Geova, è stata ricoverata con forti dolori addominali e dopo la visita, il team ospedaliero, le ha diagnosticato una gastrite sanguinante.

La sua situazione, era facilmente guaribile, tutto ciò di cui aveva bisogno, erano delle trasfusioni di sangue. La donna però, troppo fedele alla sua religione, ha rifiutato e si è lasciata morire. È morta venerdì scorso.

Ecco quanto scritto da Gianfausto Iarrobino: “oggi sono triste e allo stesso tempo arrabbiato. Una paziente è venuta meno nel mio reparto perché ha rifiutato una trasfusione di sangue. Era una testimone di Geova. L’avrei salvata al 100% ma ha rifiutato ed è morta. I figli e i parenti solidali con lei. Io ho fatto di tutto. Mi sono scontrato con tutti i familiari ma… niente. Alla fine i figli si sono esaltati dicendo: mamma sei stata grande, hai dato una lezione a tutti i medici e a tutto il reparto. Allora io mi chiedo: come può una religione ancora oggi permettere un suicidio? Com’è possibile che io deputato per giuramento a salvare le vite umane, sia costretto a presenziare e garantire un suicidio assistito?”

La vicenda sta facendo parlare molto, Non è la prima volta che si legge di episodi del genere, dove un testimone di Geova si lascia morire, rifiutando una trasfusione di sangue.

Pochi giorni fa a Legnano, una neonata di 9 mesi, dopo una caduta, è stata ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Gallarate. Aveva un coagulo di sangue nel cervello, che doveva essere rimosso immediatamente. È stata portata in sala operatoria ma durante il delicato intervento, i medici si sono resi conto che aveva bisogno di una trasfusione.

I genitori, testimoni di Geova, non hanno dato il consenso, mettendo a rischio la vita della della loro stessa figlia.

È stato richiesto l’immediato intervento delle forze dell’ordine, che hanno avvisato la Procura dei Minori di Milano. Il Pubblico Ministero di turno, ha deciso di sospendere la potestà genitoriale dei due e di sottoporre la bambina alla trasfusione (poi non eseguita perché considerata non indispensabile).

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