“Ce l’ammazzasti chidda”, il mistero di Jessica Pulizzi e della gallina
La frase sospetta pronunciata da Jessica Pulizzi e il racconto della gallina durante il processo
Sono tante le cose sul rapimento di Denise Pipitone che non sono ancora chiare e che sono state omesse per 17 lunghi anni. Quarto Grado ha voluto ricordare anche parti dell’interrogatorio di Jessica Pulizzi, che ancora oggi rimangono avvolte nel mistero.
Chi è Jessica Pulizzi? È stata la principale sospettata sul rapimento. Figlia di Pietro Pulizzi, il padre biologico della piccola Denise. Dopo la fine del rapporto con sua madre, il padre ha iniziato una relazione con Piera Maggio e dal loro amore è nata una bambina. Jessica ha minacciato Piera in più episodi, accusandola di aver rovinato la sua famiglia. Una volta le ha perfino squarciato le gomme dell’auto.
Nonostante le indagini e il processo, alla fine la minore è stata scagionata da ogni accusa. Ma ancora oggi gli interrogativi rimangono tanti. Oltre al fatto che l’imputata e sua madre sapevano di essere intercettate e dove si trovassero le cimici, la trasmissione ha voluto ricordare anche la strana vicenda della gallina.
Jessica Pulizzi e il racconto sulla gallina
È stato mandato in onda un video che risale al processo, nel quale si discuteva in aula di un’intercettazione ambientale del 2 settembre 2004. Secondo il verbale, Jessica si trovava a bordo di un motorino con un’altra persona, quando improvvisamente si sente la frase: “Ce l’ammazzasti chidda”. Frase che tradotta vuol dire “L’hai ammazzata quella”.
Jessica ha spiegato che quel giorno dovevano scavalcare un muretto, oltre il quale c’erano delle galline. Quindi la frase era rivolta al fatto di poter ammazzare una gallina, scendendo da quel muro.
Ma i tempi verbali non combaciavano. L’imputata insisteva sul fatto che la frase era stata pronunciata dopo aver scavalcato, poiché aveva anche schiacciato con i piedi uno dei pennuti. Ma il legale Giacomo Frazzita fa notare in aula che nell’audio si sentiva ancora il motorino.
Un particolare che sottolinea come le cose siano sempre state contorte sulla vicenda di Denise Pipitone. Si spera che adesso che i riflettori si siano finalmente riaccesi su questa vicenda, grazie alle nuove tecnologie, si possa arrivare a scoprire la verità.